Home Attualità Dal Lazio Fiano Romano, 30 positivi Covid in Rsa: erano operatori sanitari no vax

Fiano Romano, 30 positivi Covid in Rsa: erano operatori sanitari no vax

Il titolare Roberto Agresti spera nella vaccinazione obbligatoria

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Foto di 'Ansa'

E’ drammatica la situazione in un Rsa di Fiano Romano: 30 casi positivi al Covid 19. In cima alla catena dei contagi un’operatrice socio-sanitaria che, come i suoi colleghi, aveva rifiutato il vaccino anti-Covid. Il titolare della Rsa Roberto Agresti: “Quando sarà finita questa cosa, qui dovranno esserci solo operatori vaccinati”.

Fiano Romano: ecco cos’è successo

Numerose sono state le polemiche riguardanti le vaccinazioni Anti-Covid: dagli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca sino alla eventuale inefficacia delle vaccinazioni, dati alcuni casi di positività al Covid in pazienti che avevano ricevuto la dose. Tuttavia ciò che è accaduto nei giorni scorsi in un Rsa di Fiano Romano, e precedentemente a Lavagna, scuote e farà parlare rendendo ancora più acceso il dibattito sui No Vax e l’obbligatorietà del vaccino anti-Covid.

Nella Casa di Riposo e Riabilitazione di via Venezia a Fiano Romano, cittadina a nord della capitale, qualche giorno fa è scoppiato un focolaio di Covid19: ad oggi sono 30 i casi positivi (dati ASL Roma 4): 27 anziani e 3 operatori sanitari. Le squadre Uscar sono intervenute per un controllo: al momento solo due casi sono gravi. Si spera per il meglio, anche perché 24 ospiti su 36 avevano già ricevuto il vaccino (fra i vaccinati 15 pazienti si sono re-infettati, ma al momento sono asintomatici). Tuttavia resta alta la preoccupazione per chi, scoperto dalla protezione vaccinale, rimane esposto alle conseguenze più gravi del virus. Gli ospiti della Casa di Riposo hanno un’età media di 85 anni e in molti hanno diverse patologie.

Ad accendere la miccia che ha scatenato la catena dei contagi sarebbe stata proprio un’operatrice socio-sanitaria che aveva rifiutato la vaccinazione e in seguito ha contagiato due colleghi. La donna non è stata l’unica a non volersi far vaccinare: il vaccino è stato infatti rifiutato da tutti gli Oss della Rsa. Triste risvolto di questa amara decisione è che la scelta di questi Operatori Socio-Sanitari ha messo in pericolo proprio i pazienti che dovevano accudire.

Il titolare Roberto Agresti spera nella vaccinazione obbligatoria

Il personale Asl si era recato nella struttura i primi di gennaio. Tuttavia, nessun Operatore Socio Sanitario della Rsa di Fiano Romano ha voluto sottoporsi alla vaccinazione. Quanto è successo ha scosso profondamente il titolare Roberto Agresti: “sto vivendo un momento di pressione intensa”. Agresti non va a casa per paura di contagiare la sua famiglia e per non abbandonare gli anziani della struttura, che per lui sono come tanti nonni. Roberto Agresti non ha voluto imporre la vaccinazione ai suoi dipendenti, anche se ha deciso di dare l’esempio positivo sottoponendosi lui per primo alla vaccinazione. Il titolare si è dichiarato decisamente a favore vaccinazione: “Credo che chi fa l’operatore sociosanitario, l’infermiere o opera in questi contesti, dovrebbe proteggere se stesso ma anche gli altri”.

Roberto Agresti, alla luce di quanto accaduto, spera che la vaccinazione anti-Covid19 per il personale sanitario venga resa obbligatoria e confida che il presidente Draghi “faccia questo Decreto al più presto”. Il titolare della struttura ha anche accennato alla responsabilità della stampa, circa la decisione di non vaccinarsi, che a suo parere dà troppo risalto ai casi di morte verificatesi a seguito della vaccinazione e poco “ai 400 morti che ogni giorno produce il Covid“.

Roberto Agresti annuncia che le cose nella Rsa di Fiano Romano cambieranno: “quando sarà finita questa cosa, qui dovranno esserci solo operatori vaccinati“. Il personale sanitario è stato già nuovamente invitato a vaccinarsi e qualcuno già lo ha fatto. Tuttavia il titolare parla positivamente del personale dell’Rsa che ha rifiutato il vaccino: “Gli operatori qui lavorano tanto, non posso dire nulla contro di loro e ora sono molto dispiaciuti per l’accaduto.” Per quanto riguarda un possibile licenziamento della donna da cui è partito il contagio, Agresti ha dichiarato:” “Credo di no, non la licenzierò”.

La ministra della Giustizia Marta Cartabia sta lavorando al Decreto Covid che dovrebbe proprio affrontare la questione dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Il vaccino sarà probabilmente reso obbligatorio per chi lavora a stretto contatto con i pazienti ed è aperta l’ipotesi di un cambio di mansione per il personale sanitario che non vuole vaccinarsi.

Flaminia Ripani

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