Riguardo il progetto per la nuova Fiera di Roma, a fare il punto della situazione è la Procura della Corte dei Conti. Questa ha infatti segnalato un ammanco di 251 milioni di euro per i padiglioni realizzati nell’aprile del 2006 a Ponte Galeria. Si tratta quindi di un piano gestito molto malamente che ha portato la società.
Fallimento Fiera di Roma: cosa è successo e chi è coinvolto
Nel 2001 venne sottoscritto l’accordo per il trasferimento della Fiera di Roma da Via Cristoforo Colombo a Ponte Galeria. Da qui, il progetto mal riuscito: secondo le Fiamme Gialle il progetto oltre ad essere sovradimensionato è localizzato in una zona a rischio di sprofondamento. Poi il prestito da 200 milioni: in mancanza di nuovi investitori e persi quelli precedenti, Investimenti si è rivolta a Unicredit. Un aiuto considerevole ma caratterizzato anche da vincoli. Per rispettarli i vertici della Partecipata di Regione e Comune hanno approvato delle modifiche annuali delle scadenze del debito accumulato assumendo con ciò nuovi costi che sono andati ad influire sulla situazione debitoria finale ed arrivando allo stato attuale della faccenda. Questo a quanto riporta Il Corriere della Città.
Ad oggi, come sottolinea il viceprocuratore Pierin, il debito “si trascinerà per anni nei bilanci pubblici, con il risultato negativo per il Lazio e Roma Capitale di non avere un polo fieristico di spessore, con enormi perdite per la potenzialità di sviluppo turistico-commerciale per il territorio e con le risorse perse che andranno a ricadere per anni sulla collettività”.
Saranno otto le persone chiamate a rispondere a quanto avvenuto.
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