Lo scenario di contorno non è dei più rassicuranti del mondo: il Coronavirus, infatti, continua ad imperversare sul globo terrestre, sempre più deciso a non fermare la sua corsa che, dietro di sé, lascia contagiati e, purtroppo, morti. Come le altre Nazioni, anche l’Italia non è immune dalla tirannica dittatura del virus che, nell’ultimo periodo, ha intensificato la sua influenza facendo schizzare verso l’alto la curva dei contagi. Proprio per questo motivo, il Governo presieduto da Giuseppe Conte ha emanato un nuovo Dpcm restrittivo, dividendo il Paese in tre fasce, nel tentativo di fermare bruscamente il conteggio dei nuovi positivi. Oggi pomeriggio, a Roma, le vie del centro erano affollate selvaggiamente: le persone hanno creato, infatti, pericolosi assembramenti non tenendo conto dei distanziamenti sociali. Una situazione, certamente, pericolosa per la salute di tutti i romani.
Scalpore per gli assembramenti: follia a Roma
La Regione Lazio è nella “zona gialla“, ovvero la fascia meno preoccupante d’Italia rispetto alla pandemia virale portata dal Covid-19. Ma le autorità cittadine di Roma e del Lazio più in generale professano cautela da diverso tempo. Ieri, la Capitale ha registrato 1195 contagi. Tanti. Soprattutto se, nella domenica pomeriggio, il centro della “Città Eterna” si tramuta in un fiume di gente che non rispetta il distanziamento sociale creando pericolosi assembramenti.
Via del Corso, e le zone limitrofe, era stracolme di persone che, come se nulla fosse, hanno sfruttato il bel tempo e le temperature primaverili per passeggiare di domenica. Anche le ville comunali (Villa Borghese, Villa Pamphilij e Villa Ada) ed il lungomare di Ostia erano gremiti. Le fotografie, apparse su Il Messaggero, immortalano un centro storico ai fasti del pre-Coronavirus: un comportamento poco responsabile che potrebbe portare il Campidoglio a prendere le contromisure del caso.
ANDREA MARI
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