Lo scorso 26 novembre, in seguito al forte maltempo, l’isola di Ischia è stata teatro di una tragedia: una grossa frana, infatti, ha causato vittime e distruzione. Le cause sono da rintracciare nei piani della politica territoriale, che per anni ha fatto vigere l’imperativo del disboscamento e dell’edilizia incosciente.
Il maltempo della scorsa settimana, fortunatamente, ha risparmiato una sorte simile al litorale romano, dove comunque si sono verificati danni ingenti. Per questo motivo, la messa a punto di un piano logistico per evitare che tragedie simili possano accadere risulta più che mai urgente.
Politica territoriale sconsiderata come causa della frana di Ischia: perché anche il litorale romano è a rischio

Martedì 22 novembre una forte mareggiata ha sferzato il litorale romano. Tra i maggiori danni registrati si annoverano i crolli di diverse strutture site tra Ostia e Fregene.
Si tratta di segnali estremamente allarmanti, che possono costituire l’anticamera di episodi ben più gravi, proprio come è successo ad Ischia con la recente frana.
Dunque, occorrerebbe intanto provvedere immediatamente ad un piano di ripristino delle strutture, per poi concentrarsi sul futuro, che vedrà senza dubbio l’avvicendarsi di nuove mareggiate per le quali occorre essere preparati adeguatamente.
Il litorale romano, d’altronde, è un vero e proprio “paradiso” per l’edilizia abusiva e sconsiderata, che è stata proprio una delle cause principali della frana ischitana.
Sarebbe giusto, di conseguenza, che venisse imposto un tavolo di confronto, che veda coinvolti tanto i privati quanto le istituzioni, per rilanciare una nuova immagine del litorale e per abbattere la tendenza romana del “fai-da-solo” nell’ottica di un piano condiviso.
Giulia Guglielmetti
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