Giovanni Caudo, candidato sindaco a Roma: “Città non destinata al declino”

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Giovanni Caudo, candidato civico a sindaco di Roma, ha risposto a diverse domande del quotidiano Roma Today in merito alle prossime amministrative che decideranno il nuovo primo cittadino della Capitale. Ecco alcuni passaggi.

Giovanni Caudo: “Primarie importanti, partecipi anche Calenda…”

Perché mi candido? Questa città è raccontata solo in negativo come se fosse destinata al declino. Una città da cui tutti fuggono. Io invece penso che per un’etica della responsabilità sia assolutamente importante mettersi a disposizione. Una candidatura che parte dall’esperienza del III municipio. Quando ho accettato di fare quest’esperienza sapevo sarebbe stata di tre anni e in base a questo abbiamo tarato il programma. Da un punto di vista politico quanto fatto in questi tre anni ha mobilitato persone e fatto crescere la voglia di partecipazione politica peserà alle prossime elezioni“.

Pensiero sulle primarie e su Calenda: “In cinque anni di opposizione non si è costruita un’alternativa. Lo strumento per creare un’alternativa non è tirare fuori il coniglio dal cilindro all’ultimo minuto, ma aprire un confronto politico con le forze politiche, una discussione sui mali ma soprattutto sulle forze, sulle potenzialità e sulle risorse della città. Sono felice della partecipazione di tanti alle primarie, perché penso non debbano essere un momento in cui si mette la scheda nell’urna, ma sono un momento di confronto reale, di costruzione, di vera festa di popolo che può fare bene alla città. Calenda? Spero faccia le primarie, anche se penso che la sua contrarietà nasconda il fatto che non vuole fare il sindaco di Roma, ma vuole semplicemente sfruttare questa situazione da un punto di vista mediatico. Se ci tiene a dare il suo contributo partecipi alle primarie“.

Il lavoro della Raggi: “Abbiamo inaugurato un’area giochi e a me fa piacere. Però la cosa dà anche la misura di come sta governando la sindaca. La Raggi a settembre 2016 ha detto no alle olimpiadi, perché Roma ha bisogno di manutenzione ordinaria. Il giudizio che danno i romani è sulla manutenzione ordinaria che non c’è. Ma Roma non è una città che si governa con la manutenzione ordinaria, si tratta di un errore strategico. La manutenzione ordinaria si deve legare alla sua dimensione di Capitale questo è il modo di fare il sindaco di Roma. Durante la pandemia tutte le città hanno immaginato dei progetti, costruito alternative mettendo in piedi dei piani. La nostra sindaca ha pensato ai pacchi spesa, ma non si vive a lungo solo con gli aiuti alimentari, serve occuparsi di come impedire che migliaia di giovani lascino questa città a causa della crisi“.

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