La rubrica “Tesori nascosti” oggi ci porta alla scoperta delle bellezze e del fascino di un piccolo comune nel reatino. Attualmente conta circa 1500 persone, e specie in questo periodo vale proprio la pena di visitarlo, Greccio. Il borgo di origine medievale sorge a 750 metri d’altezza, posto alle pendici del Monte Lacerone, ai confini con l’Umbria. Un luogo avvolto da una magica atmosfera, incorniciato da fitti boschi di felci e querce, le cui origini affondano le radici tra il mito e la leggenda.
Si narra che Greccio fu fondata da una colonia greca, esiliata dalla propria patria. Il luogo venne scelto sia per lo splendore del panorama, sia per la posizione strategica. Infatti 750 metri d’altezza sul livello del mare rappresentavano un’ottima difesa naturale. Il nome d’origine cambiò più volte nel tempo fino a diventare l’attuale Greccio. Purtroppo il bellissimo borgo subì nel tempo numerosi attacchi e distruzioni, già nel 1242 dalle truppe di Federico II di Svevia. Poi secoli più tardi e precisamente nel 1799, stavolta a opera delle truppe di Napoleone, che misero a ferro e a fuoco il paese depredandolo di ogni ricchezza.

L’arrivo di San Francesco a Greccio
Nonostante tutto ciò è ancora possibile ammirare i resti del castello del XI secolo. La struttura del borgo, fortificazione tipica di epoca medievale, conserva intatta la sua struttura, tipica di un “castrum” fortificato. Forse però non tutti sanno che Greccio è fortemente legato alla figura di San Francesco d’Assisi. Era infatti il 1223 quando San Francesco d’Assisi scelse il paese montano di Greccio, affacciato sulla vasta pianura reatina, per rievocare la nascita di Gesù.
Questo perché avendo vissuto in Palestina riconobbe in Greccio la stessa atmosfera di quel luogo lontano. Fu così che grazie alla collaborazione del signore del borgo, Messer Giovanni Velita e di tutta la popolazione, diede vita alla prima rappresentazione della nascita di Gesù. Nacque così il primo presepe vivente. Tutto avvenne nella notte di Natale del 1223.

San Francesco da i natali al primo presepe vivente
Da allora i valori francescani fanno più che mai parte del popolo di Greccio. Nonostante questo per svariati anni la rappresentazione si interruppe e riprese solo nel 1972. E’ così che la notte di Natale a Greccio si rivive quella magica atmosfera attraverso la “Rievocazione Storica del Presepe“. Ma Greccio oltre al presepe vivente offre molte altre bellezze storiche e paesaggistiche di cui poter godere. Partendo dalla Torre Campanaria eretta nel XVII secolo. Qui un tempo sorgeva una delle sei antiche torri medievali del borgo. Davvero affascinanti poi le due chiese principali, San Michele Arcangelo e S. Maria del Giglio. La prima risale al XIV secolo e sorge sulla sommità di una grande scalinata, a fianco della torre principale del castello che costituisce il suo campanile.
Quella di Santa Maria del Giglio invece sorge sulla piazza principale del paese. La costruzione risale al 1400. Al suo interno la chiesa conserva uno stucco che fa da cornice ad un affresco, anch’esso del primo quattrocento, che rappresenta la Vergine col Bambino e Angeli. Imperdibile è la visita al Santuario francescano, uno dei 4 fondati dal Santo d’Assisi. Questo comprende il convento francescano, la piccola chiesa di San Francesco, la più grande chiesa dell’Immacolata Concezione e il romitorio del Santo. Greccio offre un’atmosfera davvero unica anche in tutte le vie del suo borgo. costellate da osterie e botteghe che propongono piatti e artigianato tipico. Inoltre la zona è di grande ricchezza naturalistica e propone svariate attività. Ci sono infatti alcuni tra i percorsi di Trekking più belli della regione.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Greccio) photo credit:comune.greccio.ri.it