Non ci sono controlli e non è chiaro di chi sia la responsabilità. Ecco quanto denunciato da alcuni genitori degli alunni delle scuole materne e degli asili della città di Roma. La confusione deriva dalla mancata comunicazione di chi dovrebbe essere addetto alla verifica della validità della green pass in possesso degli studenti e dei genitori
“A questi problemi bisognava pensare a luglio” – affermano i genitori di alcuni studenti delle scuole materne e degli asili di Roma, in merito ai controlli della Green Pass
Green Pass per entrare in aula, ma chi lo controlla? Il dubbio è sorto nella scuola dell’infanzia comunale Aurelio Saffi a Roma. Una mamma ha raccontato al Corriere della sera che all’ingresso della scuola non vi è nessuno preposto al controllo della validità della certificazione verde. I genitori restano fuori e a pagarne sono i bambini.
La confusione è confermata anche da alcune maestre che spiegano la mancata indicazione da parte delle istituzioni comunali su chi debba controllare la Green Pass all’ingresso delle scuole. Tale compito potrebbe toccare alla Poses, agli isegnanti o al personale Multiservizi, eppure nessuno sa a chi spetta.
La verifica della certificazione verde andrebbe svolta tramite l’app VerficaC19, scaricabile su qualsiasi smartphone. Fino ad oggi, però, ci si è affidati alla fiducia di una green pass cartacea.
Al contrario, la scuola primaria Aurelio Saffi, gestita dal Ministero dell’Istruzione, si è mossa diversamente. Il dirigente scolastico Marcello Di Pasquale si occupa personalmente di controllare sul cellulare i certificati versi di persone esterne che entrano nell’istituto: “Mi aiutano a fare questo lavoro le mie collaboratrici”.
Per quanto riguarda i dipendenti interni, una piattaforma realizzata dal sistema informatico del Miur denominata ‘Sidi’ si impegna a controllare se la Green Pass è valida o meno e dopo cinque giorni di assenza della certificazione, scatta la mancanza del pagamento dello stipendio.
Serafina Di Lascio
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