I problemi legati ai mezzi di trasporto pubblici di Roma sembrano non fermarsi. Dopo gli scioperi del 17 giugno e quelli della giornata di oggi, 20 giugno, stavolta si parla di un Cotral dal quale i passeggeri, in seguito ad un guasto, sono riusciti ad uscire attraverso il tetto.
Guasto Cotral: un video ritrae i passeggeri che salgono sul tetto per scendere dall’autobus
È accaduto nella mattinata di oggi, 20 giugno. All’altezza di Settecamini, nella sesta zona di Roma nell’Agro Romano, un bus Cotral impiegato nella tratta Ponte Mammolo-Tivoli ha subito un guasto e si è ritrovato bloccato con l’autista ed alcuni passeggeri al suo interno. Il tutto è stato reso pubblico dal video di un cittadino che, presto, è stato diffuso in rete ed è finito anche nel canale Telegram Welcome to Favelas. Stando alle immagini riportate nel video, il guasto avrebbe impedito alle porte dell’autobus di aprirsi, impedendo sia all’autista che ai passeggeri di scendere. Da una prima ricostruzione, tuttavia, si evince che prima che il sistema di sicurezza permettesse una nuova apertura delle porte tre passeggeri, spaventati e in preda al panico, si sono arrampicati uscendo dal tetto del Cotral. Il video diffuso sul canale Telegram mostra proprio un passeggero sul tetto del mezzo di trasporto, con altri ad attendere al suo interno.
L’autista ed un altro addetto Cotral non hanno impiegato molto a bloccare le porte, permettendo così anche agli altri di uscire; stando alle dichiarazioni dell’azienda, infatti, risolvere la questione ha occupato solo pochi minuti. Secondo alcuni fonti Cotral l’autobus sarebbe già stato soggetto a guasti e revisioni in passato, proprio per questioni legate alla mancata attivazione del sistema di apertura delle porte, eppure ciò non ha impedito al problema di ripresentarsi nella mattinata di oggi. Non si tratta del primo caso di mancata manutenzione per i servizi di trasporto pubblici di Roma e dei suoi dintorni, tra guasti, autisti impreparati a fronteggiare emergenze di tale portata e problemi d’ogni tipo.
Maria Claudia Merenda
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