Il romanesco, un dialetto vivo che fa dei romani “un modo di essere”

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Il fascino dirompente di Roma va oltre i colossi monumentali, va oltre la bellezza delle sue tante chiese. Va oltre l’indiscussa e indiscutibile importanza del Vaticano, culla delle religione cristiana sulla terra. Va oltre i tesori di una città dal passato importante, oltre la storia che ha scritto e che continua a scrivere. Roma se così si può dire non è “solo” questo. Quello che rende Roma una città unica al mondo è la sua gente, i romani e il dialetto romanesco.

I romani gente di cuore, che ovunque portano quei tratti distintivi inimitabili e per questo riconosciuti e riconoscibili in ogni angolo del mondo. La gestualità, il modo di ridere, ampio, vero. L’insofferenza, che del romano è come un marchio di fabbrica, ma soprattutto il dialetto. Una serie infinita di idiomi che fanno della parlata un modo di “essere” e di “essere romano”. Un dialetto infarcito e strabordante di parole e frasi altamente ironiche, dirette, allusive e spesso pungenti.

Scritta in romanesco    photo credit: rebloggy.it
Scritta in romanesco photo credit: rebloggy.it

Il romanesco e la sua continua evoluzione

Il romanesco inoltre non è certo un dialetto morto, anzi, continua la sua trasformazione evolvendosi e arricchendo il vocabolario con termini nuovi e contemporanei adattandosi morbidamente al tempo che scorre. Ed è così che nascono e/o si affermano vocaboli che sempre più lo caratterizzano. Facendo una piccola panoramica ne cito alcune parole e intercalari tra i più usati e “moderni”.

  • Stacce = termine che vuol dire tendenzialmente “Fidati, è cosi”
  • Daje = si usa in più contesti che possono andare dal voler dire “Si” a “okay ci sto”
  • Stai manzo = equivale a dire ” Stai calmo, non agitarti”
  • Aripijate = torna in te
  • Anvedi = un termine che esprime stupore, sorpresa
  • Bazzico- Bazzicare = indica la frequentazione di un luogo, di una zona
  • Cagnara = confusione
  • Dritta = spesso associato all’articolo ” ‘na ” usato per intendere un consiglio
  • Accollà = riferito ad una persona che impone la sua presenza
  • Scapoccià = letteralmente andare fuori di testa , perdere lucidità mentale.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Roma) photo credit :SiViaggia.it

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