Imma battaglia correrà alle primarie del centrosinistra per le future elezioni del sindaco di Roma. Presentata la campagna “SìAmo Roma”
Presentata la campagna “SìAmo Roma”
Imma Battaglia si candida alle primarie del centrosinistra. Presentata la campagna “SìAmo Roma”. Accanto a lei lo stato maggiore di Liberare Roma, il gruppo politico sosteneuto dal presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri, e dall’europarlamentare Massimiliano Smeriglio.
Sul palco, al lancio della campagna, anche l’attivista di Liberare Roma e futura candidata presidente per il XV Municipio, Tatiana Marchisio. Dopo qualche giorno di incertezze, Imma Battaglia, lancia la sua campagna.
“Faremo la rivoluzione con chi non appartiene a nessun potere. Io mi sento credibile e in grado di rappresentare le ragioni di questa comunità perché non faccio parte del potere”, dice sul palco. L’imprenditrice, informatica ed ex consigliera comunale, condurrà le primarie a fianco a Roberto Gualtieri, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Cristina Gancio e Stefano Fassina.
Battaglia spiega che la sua intenzione è di ridefinire la città di Roma, e che la sua piattaforma politica potrebbe riassumersi in “refarming”. Mobilità tra i principali temi annunciati, con proposte sulle stazioni di parcheggio per l’interscambio, autobus elettrici ed innovazioni tecnologiche sul tema dei rifiuti, possibili grazie alle tecniche avanzate di compostaggio.
Si scaglia inoltre su Virginia Raggi, ritenuta responsabile di aver rinunciato alle olimpiadi del 2024. Ha inoltre insistito sui temi della riforma amministrativa, sostenendo che “una bella donna come Roma” non possa non avere uno stato particolare.
Laureata in matematica ed attivista LGBTQI+, Imma Battaglia sogna una Roma che dovrà creare una Global City al pari delle metropoli contemporanee. Spiega che questo è possibile solo attraverso l’attribuzione di poteri fiscali ai municipi.
“Quella di Imma è una sinistra pop, senza puzza sotto il naso, creativa e civica” dichiara Massimiliano Smeriglio, che aggiunge “Cerchiamo vie nuove”. L’europarlamentare fa una menzione speciale anche ad Ignazio Marino.
Lorenzo Montemauri