Un traffico anomalo sulla linea utilizzata dal dipendente di un gestore telefonico, in smart working, a causa delle limitazioni dovute alla pandemia da Covid-19, aveva insospettito il datore di lavoro.
Per questo viene sporta denuncia e gli investigatori della Polizia Postale di Roma hanno iniziato le indagini che rivelavano lo scenario sconvolgente. L’impiegato, un romano di 52 anni, utilizzando la rete Internet aziendale, anziché lavorare scaricava immagini a sfondo sessuale riproducenti bambine dalla evidente età preadolescenziale, nonché numerosi video con atti sessuali con soggetti minori in tenera età.
L’uomo che catalogava il materiale in maniera meticolosa all’interno di cartelle, deteneva una quantità impressionante di materiale, oltre 13.000 files immagini e 150 video dal contenuto palesemente pedopornografico. L’arrestato, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, è stato associato alla casa circondariale Regina Coeli.