Roma, la Regione Lazio è pronta ad erogare 51 milioni di euro per aiutare i bar, gli hotel, i ristoranti e le agenzie di viaggio colpite dalla crisi. I contributi risultano indispensabili dal momento in cui il Covid-19 ha messo in ginocchio tanti settori fondamentali dell’economia italiana. Le restrizioni dei DPCM varati dal governo volti a contenere la pandemia, infatti, chiedono alle piccole e medie imprese un grande sacrificio. Mettere un freno alla propria attività per limitare le occasioni di assembramento e la nascita di nuovi focolai Covid.
Chi sono i destinatari dei contributi per la città di Roma?
Il regalo di Natale arriverà alle imprese di Roma sotto forma di contributo e sarà compito della Regione Lazio interpretare i panni di un Babbo Natale attivo nonostante l’epidemia. Si parla di circa 51 milioni di euro da erogare alle attività legate al ristoro, come bar e ristoranti, e al turismo, come hotel e agenzie di viaggio. Tra le categorie più colpite dalla crisi economica troviamo, poi, le imprese operanti nel settore degli eventi e del tempo libero. Dovrebbero rientrare anch’esse nel piano di erogazione dei contributi che permetteranno a tante attività di Roma di respirare durante il periodo natalizio. La speranza è di ritornare a lavorare a pieno ritmo già da Gennaio 2021 con l’uscita di un nuovo decreto che ponga fine alle restrizioni.
Ecco le restrizioni per bar e ristoranti attualmente attive per il periodo di Natale
Il DPCM che regola le attività di bar, ristoranti e alberghi per il Natale 2020 a Roma è quello dello scorso 3 dicembre. La linea adottata è stata definita dal Ministro della Salute Speranza non dura ma necessaria per limitare al massimo le occasioni di contagio. Nello specifico, il governo ha stabilito che nelle aree gialle le attività di ristoro – bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie – potranno rimanere aperte a Natale e Santo Stefano dalle ore 5.00 alle ore 18.00. Oltre tale orario non sarà possibile consumare cibo e bevande per strada. Le restrizioni per le zone arancioni e rosse, invece, prevedono che l’apertura di bar, ristoranti e simili sia limitata alle attività di asporto, dalle ore 5.00 alle ore 22.00, anche durante le festività. La consegna a domicilio sarà sempre disponibile.
La limitazioni degli orari non consente alle varie attività di ottenere i guadagni necessari per la sopravvivenza. Un elevato numero di piccole e medie imprese ha già dovuto abbassare le saracinesche definitivamente dall’inizio della pandemia, se ne stimano circa cinquemila solo a Roma. I contributi che arriveranno sotto forma di bonus erogato direttamente sul conto corrente avranno il compito di interrompere questa strage di esercizi commerciali e regalare alla città nuove prospettive.