Dalle 17.40 della giornata di ieri, Roma si è ritrovata a dover affrontare quello che il presidente del Municipio XI, Gianluca Lanzi, ha definito «un disastro ambientale di dimensioni incalcolabili»: l’incendio negli impianti di Malagrotta e la nube di fumo carica di diossina.
Incendio Malagrotta: la nube di diossina allerta la popolazione
I Vigili del Fuoco sono sul posto da ieri, quando alle 17.40 il rogo ha incominciato ad espandersi prima nell’area in cui si trova il gassificatore – mai entrato in funzione -, coinvolgendo alcuni capannoni di trattamento dei rifiuti, e successivamente si è diffuso alla zona del trattamento biologico e meccanico e alla cosiddetta vasca di contenimento dei rifiuti. Se inizialmente l’incendio sembrava essere domabile, ben presto le dieci squadre dei Vigili del Fuoco accorse sul posto si sono rese conto che risolvere la questione sarebbe stato più complicato del previsto: lo stesso portavoce Luca Cari ha dichiarato che «l’incendio è molto complicato da domare perché trattandosi di materiale combustibile anche abbassando le fiamme poi riprendono. Andrà avanti almeno per un giorno». Ha poi aggiunto: «Siamo riusciti a circoscrivere le fiamme ai due capannoni (gassificatore e Tmb 2, ndr). Sono impiegati 60 uomini per dieci squadre dei vigili del Fuoco, ci sono anche mezzi aeroportuali arrivati da Fiumicino con una capacità estinguente notevole e squadre anche dalle province del Lazio (…) Non è questo il momento di pensare alle cause, ora bisogna avere ragione dell’incendio. L’area interessata dall’incendio è molto vasta ed è notevole il materiale combustibile presente. L’Arpa sta monitorando la nube, qualunque fumo prodotto da una combustione non è da respirare. Le norme da seguire sono quelle solite, chiudere porte e finestre».
Dunque, il rischio non si ferma soltanto alle fiamme che interessano la zona. La nube tossica che si è elevata dal posto, fotografabile anche a chilometri di distanza, preoccupa gli abitanti, tanto che lo stesso Comune di Roma ha raccomandato di «non sostare nei pressi dell’area interessata dall’incendio; mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti; non utilizzare al momento i condizionatori d’aria». La nube adesso si sta spostando verso la zona di Fiumicino e preoccupa anche la Regione, la quale ha firmato un atto per la chiusura degli uffici della Pisana. Nella serata di ieri l’assessora ai rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi, ha affermato che «stiamo andando verso un’ordinanza precauzionale rispetto alla salute pubblica dei cittadini che dovrebbe prevedere la chiusura delle scuole materne, i nidi e i centri estivi all’interno di un raggio che si sta determinando e il divieto di consumo e raccolta di alimenti nelle campagne qui vicino».
Il ciclo dei rifiuti della Capitale nel caos
Malagrotta e gli impianti di Cerroni sono fondamentali per il ciclo di smaltimento dei rifiuti nella Capitale; qui, infatti, solo la linea Tmb andata in fumo tratta circa 900 tonnellate di rifiuti al giorno. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si è espresso così: «L’incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno significativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate. Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall’impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi. Già domani mattina si riunirà la cabina di regia con Ama e gli operatori che hanno contratti in essere diretti e indiretti con l’azienda di Roma. Metteremo tutto il nostro impegno per affrontare questa grave emergenza. Ringrazio le squadre dei Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine, la polizia locale e i volontari della protezione civile per il loro prezioso lavoro».
Con lui, l’assessore della Regione Lazio al ciclo dei rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha rassicurato: «La Regione Lazio sarà al fianco del Comune di Roma per individuare alternative per smaltire le quantità di rifiuti che non potranno essere collocate nell’area di Malagrotta. Voglio esprimere un ringraziamento ai vigili del fuoco, alla protezione civile e alle forze dell’ordine per l’intervento che hanno messo immediatamente in campo».
Maria Claudia Merenda
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