”Interno Bernhard”, al Teatro Argentina dal 17 gennaio

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 Al Teatro Argentina, dal 17 al 29 gennaio, in scena Interno Bernhard con la regia di Andrea Baracco.

Interno Bernhard in scena al Teatro Argentina dal 17 al 29 gennaio

Interno Bernhard  Teatro Argentina
Ph: Manuela Giusto

Glauco Mauri e Roberto Sturno, tra i più longevi gruppi teatrali italiani, dopo aver rappresentato nelle molte stagioni ormai trascorse a partire dal 1981 anno di fondazione della compagnia, le vette del teatro di ogni tempo spaziando dai grandi classici ai contemporanei, affrontano per la prima volta Thomas Bernhard portando sul palco del Teatro Argentina, dal 17 al 29 gennaio, due testi dell’autore austriaco: Il riformatore del mondo e Minetti, ritratto di un artista da vecchio racchiusi nel progetto Interno Bernhard, con la regia di Andrea Baracco.

In scena con Glauco Mauri e Roberto SturnoStefania MicheliFederico BrugnoneZoe Zolferino e Giuliano Bruzzese. Lo spettacolo si avvale delle scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta, le musiche di Giacomo Vezzani e Vanja Sturno, le luci di Umile Vainieri.

In Il riformatore del mondo, testo del 1979, un vecchio misantropo e raggelante intellettuale, che dal profondo della sua casa-bunker disprezza il mondo e i suoi ignobili abitanti, sta per ricevere una delegazione ufficiale che gli consegnerà la laurea “honoris causa” per aver scritto un famoso trattato su come salvare il mondo.

Ma per lui tale riconoscimento è la conferma che nessuno ha mai letto con attenzione il suo saggio poiché, nello stesso, sostiene che per migliorare il mondo bisogna eliminare gli uomini dalla faccia della terra. A fargli compagnia una sorta di Clov in gonnella di beckettiana memoria, che lo accudisce e gli permette di non sprofondare nel silenzio e nel gelo definitivo

A Bernhard Minetti, grande attore tedesco del secolo scorso, scopritore del teatro tragicomico e crudele di Thomas Bernhard e interprete di molti dei suoi testi, l’autore ha dedicato la commedia con il suo nome e sottotitolata Ritratto di un artista da vecchio. Vita immaginaria di un guitto ormai vecchio e disilluso che mentre aspetta nella notte di capodanno, in una anonima hall d’albergo, di portare in scena per l’ultima volta Re Lear, si abbandona ai ricordi, riflette sulla propria vita, sul suo mestiere d’attore, sugli intriganti meccanismi del teatro, e lancia giudizi spietati su una società sempre più confusa e su un teatro sempre più privo di senso.

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