La biancheria intima usata nell’antica Roma: subligaculum, subligar e la fascia subligaris

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Quale biancheria intima si usava nell’Antica Roma? Donne e uomini, così come accade in epoca moderna, erano soliti utilizzarla abitualmente sotto gli abiti, e fra la lingerie più consueta del tempo si annoverano il subligaculum, subligar e la fascia subligaris.

Biancheria intima nell’antica Roma, il subligaculum utilizzato da donne e uomini

Biancheria intima antica roma
Photo Credits – Wikipedia

Fra gli indumenti intimi più in uso nell’antica Roma capeggia il subligaculum ( o subligacolo) una sorta di striscia di stoffa utilizzata per avvolgere le parti intime. Il termine deriva dal latino subligo, ”legare sotto”, + -culum, un suffisso generalmente utilizzato per indicare strumenti. Questo pezzo di biancheria intima in uso nell’antica Roma arriva, visto il copioso utilizzo, a diffondersi persino presso i vicini popoli Etruschi.

In tal senso, il subligaculum era una specie di sottofascia, quasi un lembo di stoffa, costituito da una striscia di lino raffigurante, esteticamente, un moderno perizoma o slip intimo. Di solito si avvolgeva intorno alle cosce e, dopo aver avvolto i lembi, si stringeva in vita allacciato.

Il subligaculum era utilizzato indifferentemente sia per l’uomo che per la donna, infatti era indossato sia al di sotto della tunica o della toga per gli uomini sia sotto la stola per quanto riguardava le donne.Tuttavia l’appellativo dato a questo noto indumento intimo molto in voga nell’antica Roma, poteva riferirsi anche a una sorta di moderna culotte o pantaloncino attillato che, ai tempi, era in uso sia da ballerine che da attori, atleti o gli stessi gladiatori che lo appuntavano, tenendolo ben fissato, con l’aiuto del balteus: la tipica cintura dei soldati romani.

Fascia subligaris o mammillare, il reggiseno usato dalle donne romane

Il subligar era una sorta di slip molto sgambato e ridotto mentre la fascia subligaris o mammillare era quello che oggi si considera il moderno reggiseno. Il reggiseno come indumento intimo, utilizzato nell’antica Roma, era anche menzionato dal poeta latino Ovidio all’interno del poemetto in distici elegiaci Ars Amatoria; Ovidio, in questo caso, ne raccomandava l’uso esplicitando come questo indumento potesse essere utilizzato, qualora una donna fosse stata dotata di un décolleté non prosperoso.

In altre parole raccomandava di utilizzarlo “imbottito se il seno è troppo piccolo“. Un suggerimento che ben noto oggi grazie agli odierni reggiseni effetto push-up.La fascia subligaris e il subligar, invece, erano quasi simili ai moderni bikini e, solitamente, si utilizzavano quando le antiche donne romane di recavano per nuotare in piscina, alle terme, o come tenuta ginnica.

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