La campana del Tasso è parte della chiesa di Sant’Onofrio che si trova tra il Vaticano e Trastevere. Sorge sul colle del Gianicolo situata in uno dei più straordinari punti di veduta che ci siano a Roma. Edificata nel 1419 dal beato Niccolò da Forca Polena fu un tempo santuario affidato ai padri pellegrini. Per raggiungere l’eremo si doveva percorrere un sentiero scomodo e pericoloso che si inerpicava su quella parte del Gianicolo denominata “Monte Ventoso“.
In occasione del Giubileo del 1600 però papa Clemente VIII lastricò il sentiero, probabilmente corrispondente all’attuale via di Sant’Onofrio, donando alla città eterna un altro gioiello. Così la chiesa di Sant’Onofrio, perla di un luogo estremamente suggestivo, divenne ben presto meta di alcuni tra i massimi scrittori e poeti del romanticismo italiano e straniero.

La campana del Tasso suonò per annunciare la sua morte
Goethe ne fu assiduo visitatore, mentre François-René de Chateaubriand, per un periodo fu proprio ospite del monastero. Lo stesso fece il poeta Torquato Tasso che scelse la chiesa di Sant’Onofrio per trascorrervi quelli che sarebbero stati gli ultimi anni della sua vita. Tasso, il celebre poeta italiano, autore di uno dei capolavori della letteratura italiana, “La Gerusalemme Liberata” morì li nel 1595, a soli 51 anni.
La sua morte, avvenuta in una cella del convento di Sant’Onofrio fu accompagnata dai rintocchi di una piccola campana. Questa, nel breve periodo della storia della Repubblica Romana fu protagonista di un particolare evento. In pieno Risorgimento per contenere le scorribande di Napoleone III, a protezione della città scese in campo Garibaldi.

L’intervento di Garibaldi
Per organizzare al meglio la difesa, l’eroe dei due mondi, ordinò di sequestrare tutte le campane delle chiese di Roma. Lo scopo era di fonderle per realizzarne cannoni. Un ufficiale dell’esercito garibaldino, intento ad eseguire gli ordini arrivò alla chiesa di Sant’Onofrio. Un superiore del convento, però si fece baluardo della campana che aveva annunciato coi suoi rintocchi la morte di Torquato Tasso.
Le suppliche vennero ascoltate e accolte di buon grado anche dallo stesso Garibaldi. Grazie alla sensibilità dell’eroe dei due mondi ancora oggi salendo alla chiesa di Sant’Onofrio, si può rendere omaggio oltre che alla tomba e al monumento funebre di Torquato Tasso, anche a quella piccola campana che suonò i rintocchi della sua morte.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (chiesa di Sant’Onofrio) photo credit: archividituglie.wordpress.com