Era il 2 dicembre 1804 quando Parigi si apprestava a celebrare l’incoronazione di Napoleone Bonaparte avvenuta 2 settimane prima per mano di papa Pio VII. Ad incrementare i fastosi festeggiamenti costati l’incredibile cifra di 8 milioni di Franchi era previsto il volo di una spettacolare e ricchissima mongolfiera chiamata la “Magnifica“. Costata 23.500 Franchi era adornata da preziosi drappi ed imbrigliata in una rete di seta grezza a cui era appesa una pesante aquila imperiale. Sospinta da 3000 fiaccole secondo i calcoli del suo inventore il colonnello Andrè–Jacques Garnerin, oggi considerato padre dei paracadutisti, avrebbe dovuto sostare sopra Notre Dame per tutta la durata dei festeggiamenti.
Nel cielo illuminato da spettacolari fuochi d’artificio la “Magnifica” mongolfiera si alzò in volo sotto lo sguardo estasiato dei parigini. Da li a poco però il meraviglioso spettacolo si tramutò in una tremenda delusione. Infatti il 16 dicembre 1804 a causa una combinazione di correnti ventose il pallone volò via rendendo il volo fuori controllo. Garnerin però aveva messo in conto un simile evento. Infatti all’interno del pallone aveva messo una lettera che in caso di incidente avrebbe costituito il certificato di volo e la paternità del mezzo.
Il volo della “Magnifica” mongolfiera di Napoleone

Ma non solo. Al suo interno infatti aveva nascosto oltre ad alcune lettere di papa Pio VII anche una cospicua ricompensa in denaro. La cifra pari a 300 Franchi era destinata a chi avrebbe ritrovato il pallone con l’unica richiesta di avvisare lo stesso Garnerin dell’avvenuto ritrovamento. Il pallone volò per ben 22 ore e valicando le Alpi giunse sino alle porte di Roma. All’altezza del IX chilometro della via Cassia urtò sul sepolcro di Publio Vibio Mariano ritenuto “erroneamente” Tomba di Nerone. L’urto provocò il distacco della pesante aquila imperiale, e alleggeritasi la mongolfiera riprese il volo.
Il pallone però ormai del tutto sgonfio precipitò poco distante da li andando ad ammararsi nel lago di Bracciano. Leggenda vuole che la notizia dell’infausto evento giunse fino a Napoleone. Questi di natura animato da forte superstizione, vide nella perdita dell’aquila reale sul monumento dello sfortunato Imperatore romano, un nefasto presagio. Ciò indusse Napoleone ad interrompere ogni contatto con Garnerin e a non voler sentire più parlare di aereonautica.
Il cimelio custodito nel Museo dell’Aeronautica Militare di Bracciano

Dopo 123 anni dall’accaduto però venne alla luce un prezioso documento che testimoniava l’eccezionale evento. Lo scritto redatto dal duca di Mondragone da Anguillara informava infatti il cardinale Ercole Consalvi, Segretario di Stato di Pio VII, degli eventi legati all’ammaraggio e al successivo recupero della mongolfiera. Essendo territorio posto sotto il controllo dello Stato Pontificio ne specificava la custodia in Vaticano.
Il 22 luglio del 1978 Paolo VI, primo pontefice nella storia della Chiesa ad aver volato sugli aerei dell’Aeronautica Militare, donò alla forza azzurra il cimelio in segno di gratitudine e apprezzamento come sottolineato nella lettera a sua firma consegnata all’allora generale Giuseppe Pesce incaricato di allestire e sviluppare il Museo di Vigna di Valle. Come spiega il Generale Capo Ispettore Basilio Di Martino, ritenuto uno tra i massimi esperti di storia dell’aeronautica militare, il cimelio custodito nel Museo dell’Aeronautica Militare a Bracciano è unico al mondo e di eccezionale importanza in quanto rappresenta l’inizio del percorso che nell’arco di un secolo avrebbe portato al volo controllato e autopropulso.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina(La “Magnifica”, la mongolfiera di Napoleone) photo credit: urloweb.com