Una nuova truffa si è verificata ai danni dell’Inps. A Roma, una donna di 76 anni, apparentemente cieca, riusciva addirittura a guidare la macchina e a fare jogging nel parco.
Per la diagnosi di cecità totale, però, avrebbe percepito, da novembre 2009 a marzo 2014, una pensione di invalidità dall’Inps, appunto, oltre all’indennità di accompagno. Si tratta di una truffa da oltre 75mila euro per la quale l’anziana è finita a processo.
La truffa della finta cieca all’Inps: dalla diagnosi al processo

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la donna si sarebbe sottoposta a degli accertamenti medici presso il Policlinico di Tor Vergata. Proprio nel corso di questi accertamenti, è arrivata per la donna la diagnosi di una malattia degenerativa nota come distrofia maculare di Stangard, che le avrebbe poi provocato la cecità totale.
Per le sue condizioni di salute, l’Inps le avrebbe allora riconosciuto la pensione di invalidità e l’accompagno, per una cifra complessiva di 1.260 euro, percepiti per cinque anni. Quando, però, i carabinieri di Città Giardino hanno svolto accertamenti sulla donna, hanno constatato che non solo non era affetta da cecità totale, ma che era perfettamente in grado di svolgere da sola le attività quotidiane, compreso guidare, come dimostrava il rinnovo della patente ottenuto fino al 2018.
Le forze dell’ordine, a quel punto, hanno segnalato la cosa e l’Inps ha prontamente svolto accertamenti ulteriori. Nel 2014, come riporta Il Corriere della Città, si è capito che non sussistevano le condizioni per la pensione di invalidità. A quel punto, è scattata la denuncia per truffa. Da accertamenti ulteriori è stato constatato che la 76enne era gravemente ipovedente, ma non aveva la malattia di Stangard. Il consulente tecnico del Pubblico ministero ha poi chiarito la situazione specificando che, in ogni caso, le possibilità di movimento e il campo visivo della donna sono estremamente limitati.
Le constatazioni, infine, hanno portato a modificare il trattamento riservato all’anziana, che è stata riconosciuta invalida all’80%. L’Inps, in ogni caso, ha chiesto la restituzione di una somma di oltre 75mila euro.
Giulia Guglielmetti
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