Il progetto sostenuto dal Ministro Franceschini darà all’arena dei gladiatori del Colosseo un volto High Tech e total green. Un pavimento in legno dall’anima super tecnologica e green, con un sistema di pannelli in fibra di carbonio. Questi muovendosi e ruotando, garantiranno sia la vista dei sotterranei sia la loro ventilazione. L’idea del progetto è partita dall’imput dell’archeologo Daniele Manacorda al quale ha dato seguito il Ministro Franceschini dal 2014 istituendo un bando di gara lanciato da Invitalia e finanziato con 18,5 milioni di euro.
“Una grande sfida per l’Italia che oggi prende forma con indicazione del gruppo vincitore e la presentazione del progetto di massima. Con la ricostruzione si migliorerà la visione del Colosseo dal centro dell’arena, che mancava. In assoluto questo progetto migliorerà la tutela del monumento e la sua fruibilità. Sull’arena ricostruita si potranno tenere anche eventi internazionali di alto livello. Questo sempre nel totale rispetto della tutela del monumento simbolo dell’Italia“. Queste le parole del Ministro Franceschini.
Arena del Colosseo passato e futuro si tendono la mano

Una commissione aggiudicatrice sorteggiata da Invitalia e composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli, ha scelto il progetto vincente presentato da “Milan ingegneria“. Tutto è stato redatto in base alle indicazioni degli esperti del Parco Archeologico del Colosseo guidato da Alfonsina Russo. Milan Ingegneria è una società specializzata che ha all’attivo più di mille progetti in tutto il mondo, a partire dal restauro conservativo della basilica palladiana di Vicenza. Vanta per altro collaborazioni con grandi nomi dell’architettura, da Renzo Piano, Mario Cucinella, Michele De Lucchi, a Rem Koolhas e Arata Isozaki.
La nuova arena ,sottolineano i progettisti, sarà impostata alla quota del piano Flavio. Le travi saranno poggiate sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici. Sarà realizzata con una serie di pannelli mobili dall’alto contenuto tecnologico in fibra di carbonio rivestita in legno di Accoya. Sarà sostenibile perché per realizzarla “non saranno abbattute essenze pregiate”. Il movimento dei pannelli permetterà l’apertura delle strutture ipogee, garantendone la ventilazione e l’illuminazione. 24 unità di ventilazione controlleranno l’umidità e la temperatura dei sotterranei e in 30 minuti si potrà garantire il ricambio completo dell’aria.
Il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni del monumento. Ora il progetto esecutivo e la gara per individuare l’impresa costruttrice. La nuova arena potrebbe vedere la luce entro il 2023.
di Loretta Meloni
Foto: (Ministero della Cultura)