Un pezzo della città pontina vive un momento negativo e nebuloso. Latina chiude il Barbapapà, storica area giochi sita all’interno del Parco San Marco. In attesa di un nuovo bando per capire chi prenderà le redini della zona così cara a famiglie e bambini, Latina Bene Comune auspica che l’area resti comunque aperta per permettere ai più piccini di trovare attimi di spensieratezza.
Latina, chiude Barbapapà: “Ora nuovo bando, ma l’area giochi resti aperta”

Ecco la nota firmata da Dario Bellini, Floriana Coletta ed Emilio Ranieri di Latina Bene Comune sulla chiusura dell’area giochi di Parco San Marco:
“Ci teniamo innanzitutto a ringraziare Arianna Cimini. È anche grazie alla sua presenza e alla eccellente gestione del Barbapapà che oggi il parco San Marco rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra città. Il Covid non ha aiutato ed ha tagliato le gambe a migliaia di imprenditori del paese. Latina vede chiudere, purtroppo, un pezzo di bene comune. Bisogna fare in modo che l’area giochi, che negli anni è diventata un punto di riferimento importante per centinaia di famiglie, resti aperta. Parco San Marco rappresenta un esempio di come la riqualificazione renda i luoghi più sicuri: il chiosco, l’area fitness, l’area sgambamento cani e l’area giochi hanno trasformato il parco da luogo di degrado a luogo di vita“.
Continua la nota:
“Si potrebbe lavorare affinché i detentori del patto di collaborazione che si occupano di aprire e chiudere l’area sgambamento cani, oppure quelli che gestiscono e curano il laghetto del parco, possano estendere la loro azione anche sull’area giochi. Occupandosi, quindi, dell’apertura e della chiusura dell’area. I detentori dei patti svolgono un lavoro prezioso per la comunità e, senza dubbio, la loro presenza sarebbe in grado di garantire la fruibilità dell’area giochi. Si tratterebbe tuttavia di una situazione temporanea. In questo senso auspichiamo che il bando per la concessione del nuovo affidamento venga pubblicato quanto prima. È importante mantenere vivo ed attivo quello che è ormai diventato un vero e proprio presidio di bene comune“.
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