Una finta Onlus, lavoro in nero, maltrattamenti fisici e psicologici, norme anti-Covid non rispettate. Di tutto e di più è emerso da una indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Latina e denominata Operazione ‘Ade’, che ha condotto al sequestro di una casa di riposo.
L’operazione, nata da un’attività ispettiva di tipo fiscale e in materia di lavoro sommerso condotta dai Finanzieri della Compagnia di Terracina ha permesso di accertare l’impiego di cinque lavoratori in nero, fra i quali tre clandestini segnalati essere espulsi dall’Italia con decreto. Non solo. Durante le operazioni è emerso come la casa di riposo fosso costituita apparentemente in qualità di Onlus e come gli anziani venissero maltrattati sia fisicamente che psicologicamente.
Sequestro della casa di riposo a Latina: i metodi di maltrattamento
Grazie alle indagini, i militari, sotto la direzione del Procuratore aggiunto, Carlo Lasperanza, e del Sostituto procuratore, Marco Giancristofaro, della Procura di Latina hanno acquisito prove contro tre soggetti (fra cui il gestore e una operatrice sociosanitaria) colpevoli dei reati di violenza privata e maltrattamenti, aggravati dalla circostanza di averli commessi contro persone ricoverate, attraverso l’utilizzo di metodi di vessazione fisica e psicologica.
Gli anziani infatti erano costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, oltre che di disagio psico-fisico. Le Fiamme gialle hanno dunque scoperto un inferno costituito da continue ingiurie e minacce, violenze fisiche e verbali.
A volte agli anziani venivano somministrati farmaci in modo superficiale, anche con l’uso della forza. I pazienti erano anche venivano minacciati con punture di farmaci non meglio precisati o con l’essere esposti alle intemperie al fine di far cessare le loro lamentele.
Le norme anti-covid non rispettate
A peggiorare ulteriormente il quadro, nella infernale casa di riposo non venivano neanche seguite tutte le prescrizioni di sicurezza per evitare il contagio del Covid. Gli operatori sanitari infatti non indossavano i dispositivi di protezioen individuale quando dovevano avvicinarsi agli anziani, a dispetto dagli obblighi di legge imposti.
Le disposizioni della Guardia di Finanza e del G.I.P.
I tre soggetti sono stati quindi ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di maltrattamenti, minacce e somministrazione abusiva di farmaci ai danni di anziani ospiti di una casa di riposo di Terracina e nei loro riguardi è scattata la misura cautelare.
Il G.I.P. del Tribunale di Latina, Giuseppe Cairo, oltre ad emettere le misure cautelari personali, ha poi disposto il sequestro dell’intera struttura, ricollocando gli anziani in altre strutture. E pensare che le famiglie delle vittime pagavano rette mensili dai 1000 ai 1500 euro.
Alessandro Moschini