Da venerdì 15 ottobre scatta l’obbligo del green pass sul posto di lavoro, pubblico e privato. Atac, Ama e Cotral temono il peggio per l’efficienza dei loro servizi. Del doman non v’è certezza.
No green pass – No lavoro
Ciò che è ormai chiaro e sicuro è che dal 15 ottobre potranno presentarsi a lavoro solo coloro che sono in possesso della certificazione verde. La preoccupazione maggiore è rivolta a quelle grandi aziende che contano migliaia di dipendenti, tra questi molti No-Vax. Il timore che incombe su Atac, Ama e Cotral è l’assenza di personale che provocherebbe bolle enormi nei loro sistemi organizzativi. Sono i sindacati stessi a preannunciare caos e scompiglio che si manifesteranno da domani: “Il tampone gratuito avrebbe aiutato”- dichiarano.
Ripercussioni sulle aziende
L’assenza del green pass comporta due conseguenze: rallenta il lavoro e riduce i servizi. Le grandi aziende di trasporti e di smaltimento di rifiuti dovranno vedersela su più fronti. Da una parte la necessità di aumentare i controlli interni dei dipendenti, che al momento rappresentano il 15% di non vaccinati. D’altro canto, vi è la preoccupazione che questa stessa percentuale si trasformi in assenteismo sul posto di lavoro. Sul domani, l’incognita maggiore è Atac, con 11.200 dipendenti e i sindacati che non negano il 10-15% di no-vax.
L’incognita Atac
Atac aveva disposto ai dipendenti di comunicare il loro status in merito al possesso del green pass. Secondo i dati riportati dall’azienda, solo 17 impiegati avrebbero dichiarato di non possedere la certificazione verde. Si prevedono incertezze sul numero delle corse e sul tempo di attesa stimato. “Dove c’è un tornello o nei depositi è più semplice, ma come si controllano i seimila autisti che sono in giro sugli autobus?” – domanda Roberto Ricci, segretario della Fit-Cisl Lazio. Dal 15 ottobre, per evitare assenteismi anomali, Atac procederà con controlli fatti a campione.
Percentuali no-vax
Mentre Cotral conta 185 dipendenti non vaccinati su 3.000, Ama stima un 15% di personale non in possesso del green pass, su un totale di 7.200 impiegati. Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e Lazio, così dichiara al Paese: “Applichiamo i dati regionali che vedono l’85% di lavoratori vaccinati tra i 20 e i 60 anni. Speriamo di evitare ripercussioni sul servizio”.
Scritto da Simonetta Chiariello