È arrivato il giorno dei giorni: la Lazio torna a giocarsi un ottavo di finale di Champions League dopo vent’anni. Non sarà però come il 2001 quando la competizione prevedeva ancora una seconda fase a gironi al posto degli ottavi, ma ci saranno due match da vivere al cardiopalma prima allo Stadio Olimpico e poi all’Allianz Arena il prossimo 17 marzo. Sì, perché gli avversari dei biancocelesti sono i campioni del mondo del Bayern Monaco, che hanno vinto praticamente tutto nell’ultimo anno e sono accompagnati da uno che la storia della Lazio l’ha fatta eccome: Miroslav Klose.
La partita che si giocherà martedì sera alle 21:00 a Roma, è sentita tantissimo dalla squadra e dai tifosi di entrambe le compagini ma anche da chi ha vestito entrambe le maglie e con quelle ci ha scritto la storia. Ed è proprio Miroslav Klose, doppio ex della sfida, ad aver parlato delle sue emozioni riguardo questo scontro tra titani. Il tedesco è attualmente l’assistente di Flick in Baviera e ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole.
La gioia di Klose nell’incontrare i biancocelesti
“Sognavo di incontrare la Lazio. Sono felice che finalmente giochi in Champions League. Dispiace che i calciatori debbano vivere le emozioni di questa competizione senza i propri tifosi. Ogni giocatore e ogni tifoso della Lazio desiderava da anni raggiungere questo traguardo. Non riesco a immaginare nulla di più bello per loro di un Lazio-Bayern con lo stadio esaurito. Purtroppo non è possibile. Sono però estremamente contento per i tifosi che possono finalmente vivere la Lazio in Champions”.
La Lazio ha stregato la fase a gironi
“Ho visto le partite dei biancocelesti, specialmente quelle col Dortmund. La Lazio ha qualità, è evidente. Ha giocato molto, molto bene. Il Dortmund non è una squadra che si batte facilmente. Problemi in difesa per il Bayern? Alaba e Boateng sono professionisti esemplari, riescono a lasciare queste cose fuori dal campo (scadenza di contratto ndr). In questo momento subiamo qualche gol in più, ma è normale. Per tanto tempo le cose sono andate benissimo, al momento non siamo freschissimi, e a questo va aggiunto il fatto che le altre squadre ci studiano. Questo però è anche il bello del lavoro da allenatore: bisogna analizzare le cose, trovare nuove chiavi, poi allenarsi e rendere le cose concrete”.
Pregi e difetti delle due squadre a confronto
“Immobile, Luis Alberto… Anche Correa gioca bene. Milinkovic è ambidestro, sa difendere bene il pallone, ha un buon tiro. Hanno armi pericolose. Ma voglio essere chiaro: se scenderemo in campo nel modo giusto allora la differenza fra il Bayern e la Lazio si dovrà vedere in maniera netta. Non penso che la partita possa essere simile a quella fra il Bayern e la Roma. Con la qualità della Lazio fatico a immaginarmi un risultato del genere. Per me Lewandowski è un top player. Già prima lo valutavo molto bene, ma ora che lo alleno e lo vedo tutti i giorni posso dire che ha veramente veramente pochi punti deboli. Immobile secondo me è molto bravo. Si crea le occasioni, sa giocare in profondità, ha un buon tiro. Secondo me però Lewandowski ha qualcosina in più. E non so se siano i due migliori in assoluto”.
La felicità di Klose per il ritorno sul campo di Lulic
“Sono stato contento che Lulic sia tornato nella lista dei convocati nel derby, partita che sente e che ha deciso in passato. Spero abbia la possibilità di giocare con noi e che possa esordire in Champions, momento che aspetta da anni. Conosco Inzaghi e penso che al 100% gli farà giocare almeno qualche minuto. Lulic vede in Lazio-Bayern la luce in fondo al tunnel. Sarà emozionante per tutti”.
I numeri di Klose con la maglia del Bayern Monaco e della Lazio
Due realtà così diverse, unite dalla grandiosità di un campione: Miroslav Klose ha scritto pagine di storia prima in Baviera e poi a Roma, entrando di prepotenza nel cuore dei tifosi biancocelesti. La carriera dell’attaccante si articola tutta principalmente in casa: dal Blaubach-DiedelKopf fino al Werder Brema. Nel 2007 passa al Bayern Monaco e occupa il reparto offensivo insieme a Luca Toni e Podolski. In quattro anni con i bavaresi riesce a vincere due scudetti, una Coppa di Lega tedesca, due coppe di Germania e una Supercoppa di Germania. Su 150 presenze Klose ha realizzato ben 53 gol fra coppe e campionato.
Nel 2011 arriva a Roma a parametro zero e sottoscrive con la Lazio un contratto biennale: Klose si fa subito riconoscere e diventa il miglior marcatore della squadra nei due campionati successivi. Indimenticabile il gol del 2-1 realizzato contro la Roma il 16 ottobre 2011 allo scadere del recupero quando il numero 11 ha fatto cadere giù tutto lo Stadio Olimpico. Viene celebrato sempre di più come un eroe dopo essere riuscito a conquistare la Coppa Italia nella finale contro la Roma del 26 maggio 2013. Durante la sua permanenza a Roma, il tedesco vince anche il Mondiale con la sua Germania nel 2014.
Miroslav Klose è entrato di diritto nella storia biancoceleste perché è diventato il calciatore straniero con il più alto numero di gol segnati: in 171 partite giocate, ha messo in rete il pallone ben 63 volte (dietro lui rimangono Goran Pandev e Juan Carlos Morrone fermi a 48). La sua esperienza capitolina termina nel 2016 quando, all’ultima di campionato contro la Fiorentina, segna l’ultimo gol con la maglia della Lazio. Quella di martedì non sarà una partita qualunque per Klose come non lo sarà per tutti i tifosi della Lazio che portano ancora la sua maglietta addosso, sfoggiando il numero 11 sulle spalle.
CHIARA DEL BUONO
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