Lazio, cala l’indice Rt: potremmo tornare in zona arancione?

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I dati Agenas rilevano un superamento della soglia dei pazienti gravi al 37% contro il 30% di criticità imposto dal Ministero della Salute.

Possibile zona arancione per il Lazio? Stando a qualche dato in miglioramento, come l’indice Rt in calo e l’ incidenza settimanale diminuita, si potrebbe pensare a questa possibilità che per ora però, è ancora molto lontana. Bisognerà infatti attendere il report dell’Istituto Superiore di Sanità del 26 marzo, per sapere le sorti della Regione. Con buone probabilità però, ci si attende di sostare in zona rossa almeno fino al 29 di marzo.

Rt in calo, ma resta la pressione sugli ospedali

L’assessore alla sanità regionale, Alessio D’Amato spiega che “Nel Lazio siamo in una fase di ascesa, non abbiamo ancora una situazione critica per quanto riguarda i tassi di occupazione dei posti letto e delle terapie intensive, però i numeri sono in lieve aumento. Anche se vediamo un leggero calo dell’ultima rilevazione dell’Rt rispetto alla settimana precedente”.

Il problema però è che la pressione sugli ospedali aumenta. Ce lo dicono i dati Agenas, che rilevano un superamento della soglia dei pazienti gravi: 37% contro il 30% di criticità imposto dal Ministero della Salute. Anche gli altri reparti sono comunque oltre la soglia, con ben il 41%.

Lazio in zona arancione: ecco cosa cambierebbe

In zona arancione, se davvero i dati dovessero nettamente migliorare, ci si potrebbe spostare liberamente nel proprio Comune, rispettando il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5. Consentiti gli spostamenti verso altri Comuni solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Sempre consentito invece il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Riaprirebbero poi i negozi, ma non i bar e i ristoranti, che resterebbero aperti solo per l’asporto. 

Pasqua in zona rossa

Per il 3, 4 e 5 aprile saranno previste le restrizioni utilizzate per Natale, dunque tutta Italia sarà in zona rossa. Ci si potrà spostare solo per lavoro, necessità o salute.
Proprio come a Natale, si potrà andare a trovare amici o parenti una sola volta al giorno e all’interno della propria regione, tra le ore 5 e le ore 22. Ci si potrà spostare massimo in due più figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti.

Valentina Cuffaro

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