La Lazio pareggia in casa 3-3 contro il Verona in una partita macchiata dall’ennesimo episodio di razzismo, questa volta verso uno steward. Un gesto sicuramente perpetrato da una minoranza dei 55.000 tifosi presenti sabato allo Stadio Olimpico. Lo steward è stato insultato per via del colore della sua pelle: “Cosa ti guardi pezzo di m….? Ti rimandiamo col gommone a casa tua“; questi alcuni degli insulti, registrati in un video poi condiviso sui social. Un episodio razzista che ha fatto intervenire sia la società della Lazio che la politica, con Luigi di Maio che ha pubblicamente condannato il gesto.
Lazio, cori razzisti. La condanna di Di Maio: “Vigliacchi”
Lo steward, dopo aver incassato gli insulti, è stato invitato dai colleghi a spostarsi in un altro settore per far calmare gli animi. Si allontana mesto e mortificato, indicando i colpevoli del gesto: una volta fuori dallo stadio sporge denuncia. “C’è chi lo chiama tifo e li definisce tifosi. No, gli autori di questi insulti razzisti, rivolti a un ragazzo a bordo campo allo stadio Olimpico, sono solo vigliacchi. Vigliacchi, ecco cosa siete. In Italia non c’è spazio per queste discriminazioni e per quest’odio. Non è tollerabile alcuna forma di razzismo, serve la ferma condanna di tutti, senza esitazioni. Massima solidarietà. Lo sport, il calcio, è un’altra cosa!“. Con questo messaggio pubblicato su Facebook, il ministero degli esteri Luigi Di Maio condanna fortemente l’episodio razzista.
La società: “Individuare e perseguire i responsabili”
Condanna che arriva anche dalla stessa società della Lazio, che identifica anche dei cori antisemiti, rivolti ai tifosi rivali della Roma. La società aiuterà inoltre ad identificare i colpevoli del gesto tramite la visione di diversi video. Il comunicato intero della Lazio: “Sui cori razzisti e gli slogan antisemiti come quelli riportati in queste ore su alcuni siti e quotidiani, la Società Sportiva Lazio si è sempre espressa con chiarezza: non meritano commenti e vanno condannati senza mezzi termini. Per questo condividiamo pienamente anche le considerazioni del ministro Di Maio. La Lazio, infatti, ha già da anni attivato tutte le iniziative e le misure possibili per prevenire e reprimere questi fenomeni. Anche in questo frangente la Società si è già attivata con il proprio servizio di sicurezza, insieme alle autorità preposte, per individuare e perseguire i responsabili che, con i loro comportamenti, danneggiano gravemente l’immagine di tutto il calcio e di chi tifa con vera passione“.
Matteo Mambella