La lotta al Coronavirus è ancora lontana dalla sua definitiva archiviazione. Nel Lazio continua a crescere la pressione sugli ospedali con i malati da Covid-19 che, in maggior numero, arrivano nelle strutture sanitarie in condizioni critiche di salute. Un problema che, però, non riguarda soltanto la Regione amministrata da Nicola Zingaretti: secondo quanto riportano i dati Agenas (Agenzia per i servizi sanitari), la percentuale di occupazione dei posti nelle terapie intensive in Italia continua progressivamente a salire toccando quota 38% (per quattro giorni era stata inchiodata al 37% la percentuale), quindi ben oltre la soglia di criticità prefissata dal ministero della Salute che si attesta attorno al 30%. I dati in questione sono stati revisionati ed aggiornati nella serata di ieri.
Lazio, la pressione sugli ospedali sale
Tra le 12 Regioni che contano terapie intensive in netta risalita c’è anche il Lazio che, nei giorni scorsi, ha accolto 32 paziente in gravi condizioni occupando, quindi, altrettanti posti letto. Un dato che va a rimpinguare la statistica generale che vede, nella nostra Regione, 341 rianimazioni occupate da persone che lottano tra la vita e la morte. Questa nuova emergenza sanitaria ha costretto i territori laziali ad amplificare i posti letto dedicati al Covid-19 nelle strutture ospedaliere: 18 in più saranno affidati all’Umberto I, mentre otto nuovi slot saranno a disposizione del nuovo reparto creato a Palestrina.
Conferma le difficoltà del momento anche Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio: “Si tratta di una struttura nuova, modulare e dotata di tutte le ultime tecnologie e che sarà utile in questa fase come argine per contrastare il Covid in un ospedale importante nella rete. Abbiamo messo in campo un sforzo considerevole che rimarrà come patrimonio per tutto il sistema sanitario regionale anche nelle fasi successive“.
ANDREA MARI
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