Lazio che sembra aver eretto un vero e proprio muro sul piano difensivo. Infatti, nelle prime undici giornate di campionato, la Lazio è riuscita a incassare solo cinque gol, dato che le permette di elevarsi a seconda miglior difesa d’Europa, a pari merito con il Paris Saint-Germain e dietro solo al Barcellona di Xavi (quattro gol subìti)
Una difesa bunker per Maurizio Sarri

In questa prima parte di stagione, la squadra di Maurizio Sarri ha mostrato non soltanto una quadratura dal punto di vista del gioco, ma soprattutto di avere una continuità sia nel trovare la via del gol (nelle ultime 9 gare è andata a segno per ben 8 volte) sia nel mantenere ben salda la propria porta. Se si contano le sole gare di campionato, i capitolini sono riusciti a mantenere la porta inviolata per ben sei gare consecutive, ultima su tutte quella contro l’Atalanta che ha visto la Lazio imporsi per due reti a zero grazie alle firme di Mattia Zaccagni e Felipe Anderson.
Un dato che attesta il grande lavoro svolto da Maurizio Sarri in questa prima parte, basti pensare che a questo punto dell’anno, nella stagione passata la Lazio aveva già incassato ben 19 gol nelle prime undici giornate. Una solidità che la squadra biancoceleste ha saputo guadagnarsi non solo grazie al lavoro del tecnico toscano, ma in parte anche grazie ai buoni innesti che il patron Claudio Lotito è riuscito a inserire nello scacchiere di Sarri, come ad esempio Alessio Romagnoli.
Il centrale ex Milan è riuscito fin da subito a inserirsi negli schemi del proprio allenatore, diventando non soltanto perno inamovibile nello scacchiere di Sarri, ma trovando quella fiducia e quel legame con i propri compagni di reparto che hanno permesso ai biancocelesti di ridurre le possibilità di errore in fase difensiva. Il suo carisma e la sua esperienza sono state le chiavi che hanno portato il tecnico ex Napoli a puntare fortemente su di lui per far fronte alla partenza di Francesco Acerbi.
Provedel l’arma in più
In questa prima parte di stagione, non si può non sottolineare il grande apporto che Ivan Provedel sta portando alla squadra biancoceleste. Arrivato nella scorsa sessione di calciomercato per una cifra intorno ai due milioni di euro dopo un lungo tira e molla con lo Spezia, il portiere classe 1994 si pensava dovesse ricoprire il ruolo di vice Maximiano, portiere su cui la Lazio aveva puntato forte. La sua occasione è arrivata prima del previsto, grazie soprattutto all’espulsione dell’ex Granada nella gara d’esordio contro il Bologna.
Ottimo fu il suo impatto in maglia biancoceleste, mostrando quella sicurezza e quel carisma che hanno permesso a Provedel di conquistare le chiavi della porta, non uscendo praticamente mai più. L’ex Spezia ha fatto vedere fino a oggi grandi doti non solo nelle uscite alte e in quelle basse, ma soprattutto grande qualità di impostazione, caratteristica fondamentale richiesta da Maurizio Sarri. Ottime prestazioni che gli sono valse anche la chiamata dal tecnico della Nazionale Roberto Mancini per le gare di Nations League contro Inghilterra e Ungheria. Il coronamento di un sogno.
Ora Provedel punta a entrare di diritto nella storia della Lazio e della Serie A. Con i 569′ minuti attuali di imbattibilità, all’ex Spezia basterà mantenere la porta inviolata per ben 37′ minuti nella prossima gara contro la Salernitana per agganciare al terzo posto all time dei biancocelesti Felice Pulici, fermo a quota 606′ minuti. Lontani restano momentaneamente Fernando Orsi a quota 724′ e Luca Marchegiani fermo a 745′, ma che potrebbero essere raggiunti in caso di reti inviolate anche nel Derby in programma il prossimo 6 novembre, che permetterebbe a Provedel di entrare di diritto anche nella top 10 del campionato di Serie A.
Simone Cimaglia
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