La Lazio era l’unica società a non essere in regola con l’indice di liquidità introdotto dalla Figc. La società di Claudio Lotito era fuori dal parametro per 2,5 milioni di euro. Proprio il presidente biancoceleste aveva presentato ricorso alla giustizia sportiva del Collegio di Garanzia dello Sport, vincendo la causa. Si risolve così a favore della Lega la sfida con la Figc per l’approvazione dell’indice di liquidità come obbligatorietà burocratica per l’iscrizione al campionato. Vittoria della Lega arrivata dopo che 19 squadre su 20, Lazio esclusa, si sono messe in regola sul nuovo indice. La regola vuole che si garantisca la solvibilità di almeno metà delle spese che si prevedono per l’arco della stagione.
Lazio, Lotito batte Gravina e la Figc
La vittoria giuridica della Lazio apre a tante conseguenze. Il Collegio di Garanzia dello Sport ha deciso che l’indice di liquidità non potrà essere un’obbligatorietà da rispettare per iscriversi al campionato. Di motivazioni ufficiali non ce ne sono ancora. L’ipotesi più accreditata è che la sua formula retroattiva sia stata giudicata incostituzionale. L’indice di liquidità si riferisce infatti alla situazione economica dei club risalente allo scorso 31 marzo. L’effetto di questa sentenza ha un effetto molto più ampio, dato che potrebbe far saltare tutti i controlli che la Figc effettua sui club di ogni categoria. La frase che fa temere questo effetto è la seguente: “annullare i provvedimenti impugnati nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell’indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell’esercizio in corso“.
La Figc sarebbe così costretta ad aspettare il deposito dei bilanci di settembre/ottobre invece di effettuale i suoi controlli trimestrali. Un cambiamento che aprirebbe la strada all’iscrizione di club nei vari campionati anche senza avere i conti in regola. Una dinamica che, annunciata prima dell’inizio della sessione di calciomercato estiva, potrebbe avere conseguenze pratiche molto forti. Una vittoria politica di Claudio Lotito che arriva quando la Lega sembrava spacciata davanti alla Figc. La posizione politica di Gabriele Gravina, presidente della Figc, ne esce così molto indebolita.
La Figc fa ricorso al Tar
La Figc non si arrende però e presenta ricorso al Tar, chiedendo inoltre le motivazioni di tale sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport. Il tempo però è poco, difficilmente si avranno sviluppi sulla faccenda prima del 22 giugno, ultima data per l’iscrizione ai campionati. L’indice di liquidità sarà così difficile da introdurre in tempo come obbligatorietà da rispettare per la stagione che sta per cominciare. La Figc è però convinta di poter vincere per le modalità di ricorso di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio ha presentato ricorso direttamente al Collegio di Garanzia, quando lo statuto del Coni prevede che si passi prima dal Tribunale e dalla Corte. L’unica eccezione è se l’argomento del ricorso sia considerabile da “sezione speciale”. Sarà il Tar a far luce su una vicenda che farà parlare ancora tanto di sè.
Matteo Mambella