Possibili restringimenti per il Lazio, stilato tra le nove regioni segnalate dall’Agenas. L’Italia continua a cambiare colore e, sulla base del livello di rischio, si tinge di giallo, di arancione o di rosso. Il Lazio, escludendo le norme straordinarie dovute al Natale e al Capodanno, è riuscito fino ad oggi a posizionarsi sotto la soglia Rt, guadagnandosi il colore giallo. La situazione, però, potrebbe cambiare.
Proprio in questi giorni infatti, il numero dei contagi sembra inasprirsi e la possibilità che anche il Lazio diventi arancione, è ormai da prendere in considerazione. Domani, venerdì 15 gennaio, il Ministero della Salute stilerà i nuovi provvedimenti e sapremo allora se il Lazio sarà sottoposto o meno a ulteriori restrizioni. Se davvero fosse così, la regione andrebbe incontro a misure più rigide: negozi chiusi tutto il giorno (ad eccezione di alimentari, supermercati, farmacie e parrucchieri) e divieto di uscire dal comune di residenza.
Rt oltre la soglia
Nell’ultimo rapporto settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, quello del Lazio era a 0,99, mentre ora la regione sembra aver superato la soglia, posizionandosi a 1.1.
La situazione attuale, nel Lazio, è la seguente: 78.223 sono i casi positivi al Covid-19. Di questi, 75.018 sono in isolamento domiciliare; 2.892 sono ricoverati; 313 sono ricoverati in terapia intensiva (-13 rispetto a ieri); 4.259 sono deceduti; 101.426 sono guariti.
Negli ultimi bollettini, in realtà, la curva dei contagi si era abbassata e Roma era arrivata a meno di 800 contagi giornalieri. Nonostante ciò, l’indice di contagiosità del virus in sette giorni è salito di 0.3 punti.
Inoltre, l’ Unità di crisi Covid informa che: “il rapporto tra positivi e tamponi è all’11%, ma se consideriamo anche i test antigenici la percentuale scende al 5%”. Inoltre, stando all’ultimo report regionale, dei casi finora confermati nel Lazio l’età mediana è di 46 anni, equamente ripartiti tra maschi (51,4%) e femmine (48,6%).“
La situazione negli ospedali
I dati dell’ Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali parlano chiaro: i posti letto delle terapie intensive occupati sono oltre la soglia minima del 30% per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche individuate dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020.
Il Lazio, nelle ultime ore, ha raggiunto il 35%, posizionandosi tra le nove regioni italiane che hanno superato il livello di guardia fissato dall’Iss.
Dal monitoraggio dell’Agenas, rispetto alle ultime 24-48 ore, emerge dunque un incremento di tre punti percentuali rispetto alla scorsa settimana, quando il tasso di occupazione delle terapie intensive era al 32%.
Negli altri reparti,in area “non critica”, il Lazio si presenta con il 45%: quindi 5 punti percentuali il livello di allerta.
Lazio in zona arancione
Se il Lazio dovesse davvero entrare in zona arancione, si attuerebbero una serie di restrizioni nella capitale. Non saranno consentiti gli spostamenti al di fuori del proprio comune di residenza e rimarranno chiusi bar, ristoranti e pasticcerie.
Sarà consentito soltanto il servizio da asporto e saranno invece aperti i negozi fino alle 21.
All’interno del proprio comune, gli spostamenti sono invece liberi dalle 5 alle 22, mentre dalle 22 alle 5 di mattina sono consentiti soltanto per motivi di lavoro o di salute e muniti di autocertificazione. Potrà spostarsi invece, chi vive nei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 km dai relativi confini, senza recarsi però nei capoluoghi di provincia.
Valentina Cuffaro