Aumentano i focolai e diminuiscono le morti. Nel Lazio e nella città di Roma il dubbio sale per il weekend: zona arancione o zona gialla? Intanto l’indice Rt resta a 0.98 e il presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Magi sottolinea la presenza di giovani nei reparti ospedalieri dedicati al Covid-19
In bilico tra zona arancione e zona gialla nel Lazio: aumentano i focolai e diminuiscono le morti. Si attendono le sorti per il weekend a Roma
Per la terza settimana di fila le sorti del prossimo weekend nel Lazio e a Roma sono ancora in bilico. A determinare questa incertezza è la differenziazione della diffusione del Covid-19, con annesse varianti, che si sta verificando sul territorio regionale e della Capitale.
L’indice Rt, secondo gli ultimi dati, è fisso a 0.98, motivo per cui il confine tra zona arancione e zona gialla si fa sempre più sottile.
Secondo la mappa del Dipartimento di Epidemiologico regionale sul sito Salute Lazio, sembrerebbe che le aree più a rischio, in proporzione agli abitanti, sono Ponte Galeria, Boccea, Magliana, Val Cannuta, Primavalle, Prima Porta, Borghesiana, Torre Angela e Centocelle, mentre più sotto controllo sono le zona di Trastevere, Esquilino, Villa Ada, Celio, Cecchignola e Appia Antica.
Altro fattore di rischio che potrebbe compromettere la Regione e l’intera città di Roma è la presenza, seppur in misura ridotta, delle varianti sul territorio: un’intera famiglia, ad Aprilia, ha infatti contratto la variante inglese e quella più diffusa sembrerebbe essere anche quella iberica.
Frosinone da oltre una settimana è in zona arancione e i casi ospedalieri su tutto il territorio sembrano riguardare anche numerosi giovani. A confermare questo dato è il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi che afferma:
“Nei reparti ospedalieri iniziamo a vedere anche persone giovani, cosa che prima non avveniva. Sta passando il messaggio che i giovani non hanno problemi con il virus mentre gli anziani muoiono, ma non è proprio così. Tutti dobbiamo stare attenti. Voglio far notare che l’età media dei contagiati è calata a 44 anni in questo momento (…) ci sono giovani colpiti dal virus che non hanno nessuna patologia pregressa. Questo è il problema. Dobbiamo vaccinare tutti il prima possibile per impedire che il virus circoli”
Serafina Di Lascio