Un’ipotesi che probabilmente sarà presto realtà. Anche l’assessore alla sanità D’Amato conferma la possibilità che il Lazio torni zona gialla.
Il Lazio potrebbe tornare nuovamente giallo da domenica 31 gennaio. Lo sapremo solo domani quando, come ogni venerdì, il ministero della Salute annuncerà le nuove fasce in base ai dati raccolti. Domani dunque l’annuncio e, nel caso il Lazio diventasse giallo, domenica ci sarebbe l’entrata in vigore.
Non c’è ancora certezza né tantomeno ufficialità ma, stando ai dati e a quanto riportato in questi giorni, sembrerebbe che il Lazio abbia proprio tutto il necessario per poter tornare giallo. A confermarlo anche l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato in un’intervista a Il Messaggero: “Oggi abbiamo l’Rt a 0,8, siamo nelle condizioni di tornare in giallo, ma deciderà il Ministero. Siamo stati l’unica regione quasi sempre gialla, l’arancione è stata una stranezza. Col massimo rigore possiamo restarci”.
Ristoratori in attesa
Ad attendere con ansia l’annuncio, è senz’altro il mondo della ristorazione, il quale vedrebbe, con un ipotetico ritorno alla zona gialla, la possibilità di poter aprire nuovamente al pubblico con consumazione interna.
Dal Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) chiedono però di sapere per tempo la notizia, permettendo così agli imprenditori di organizzarsi tempestivamente per la riapertura.
Non si tratta solo di approvvigionamenti, come spiega Michelangelo Melchionno, Presidente della Cna, “ma anche della gestione e dell’attivazione del personale e di tutte le procedure relative al rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza”. Lo stesso presidente della CNA di Roma chiede inoltre “che si possa intervenire aiutando una delle categorie che sta maggiormente soffrendo le conseguenze delle restrizioni dovute al Covid 19. Proponiamo in questo senso di dare continuità all’attività dei ristoranti, permettendo lo svolgimento del servizio anche fino alle 21,30. Magari mettendo alcune condizioni che possano garantire ulteriormente la salute dei cittadini, quali la prenotazione obbligatoria, una piccola ulteriore riduzione degli spazi, consentendo un maggior distanziamento e il divieto del consumo di alcol sulla via pubblica al fine di evitare assembramenti fuori dai locali”.
Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio ribadisce l’invito al presidente della Regione Zingaretti ”di intervenire presso il Governo affinché i pubblici esercizi di Roma e Lazio possano riaprire con servizio esclusivamente al tavolo fino alle 22 e in via subordinata i bar fino alle 20 e i ristoranti fino alle 22″, data la situazione critica in cui si trova il mondo della ristorazione, colpito duramente dalle misure anti-Covid.
La Fiepet-Confesercenti propone inoltre ”Al fine di evitare possibili assembramenti, il divieto assoluto del consumo di alcool sulla pubblica via in particolare nelle zone della movida cittadina.”
Riaprire domenica prossima, prosegue Pica, sarebbe davvero importante e ”significherebbe restituire una boccata d’ossigeno alle micro imprese e alla filiera dell’agroalimentare. Un ritorno in pista che in termini economici equivarrebbe per il solo mese di febbraio a +30 milioni di euro, che significa tutela occupazionale e Pmi in carreggiata”.
Zona gialla: ecco cosa cambia
Nel caso in cui il Lazio e Roma tornassero nuovamente in fascia gialla, sarà di nuovo possibile consumare cibi e bevande all’interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle ore 5.00 alle ore 18.00. La vendita con asporto di cibi e bevande continuerà ad essere consentita, negli stessi orari, senza alcuna restrizione. Asporto consentito anche dalle 18 alle 22, tranne a coloro con attività come bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.
Immagine di copertina photo credit: Il Messaggero.
Valentina Cuffaro