Leyla, il rap per sentirsi “Viva”

Leyla-MEI Meeting degli indipendenti

Oggi conosciamo Leyla, rapper romana classe ’99.
Giovane e talentuosa, Leyla ha recentemente pubblicato il suo album di debutto, VIVA per Honiro Rookies.
In VIVA emerge una Leyla matura e consapevole, pronta a tutto pur di far sentire la propria voce. Fedele al suo stile e con l’anima rock, Leyla ci mostra i suoi lati più intimi e personali, il suo spirito romantico e aggressivo, sempre fuori dagli schemi.

Nell’album la giovane rapper si racconta a 360 gradi. Uno dei brani più cari a Leyla, Viva, omonimo all’album, è stato inserito all’ultimo posto nella tracklist.
Il motivo ce lo spiega Leyla stessa: “Viva è l’epilogo di questo viaggio.
Sono viva proprio grazie a questo disco, alla fatica fatta, alla costante voglia di dimostrare le mie capacità. La mia prima chance, la mia prima possibilità. “VIVA” sono io, i miei incubi e le mie paure più nascoste e al tempo stesso la voglia inarrestabile di potermi guardare allo specchio e dire ‘ce l’ho fatta
“.

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Leyla, l’entusiasmo di dire “Ce l’ho fatta”

Abbiamo voluto conoscere ancora meglio quest’artista romana che in tempi critici come questi si è messa in gioco con il suo primo album.
Un album che contiene tanta verità, tanta passione e amore per la musica.
Un album sinonimo di nuovi inizi ma anche di addii.

Addio ad un passato fatto di paure per aprire le porte al sogno di raggiungere vette inesplorate.
Leyla ci ha dimostrato di essere questo: fuoco e passione, dolore e fiducia nei nuovi inizi. Vediamo come si sente Leyla in merito al suo grande inizio.

1) Una domanda per iniziare: da dove viene la passione per il rap e
perché hai seguito le orme di questo genere in particolare?

Ho iniziato ad ascoltare rap in famiglia, mio zio mi ha fatto scoprire Eminem quando ero ancora una ragazzina e ricordo di esserne rimasta affascinata, mi piaceva tutto di quel genere. Con il tempo, crescendo, la cosa non è cambiata e quando ho sentito per la prima volta l’esigenza di esprimermi per me è stato spontaneo farlo attraverso il rap. E’ un genere che riconosco vero, pungente, nel quale riesco a rispecchiarmi.

2) In “Quanto costa” dici: “Non perdere tempo, non perderne altro, che
tanto il passato non posso cambiarlo, c’ho solo il presente
“. Com’è il tuo
presente? Com’è Leyla oggi?

In fin dei conti sono la stessa di sempre, se non che oggi ad accompagnare le mie giornate c’è la musica. Non passa giorno in cui
non scriva, registri o ascolti qualcosa di nuovo, per me è stata una rinascita. Nel mio presente c’è la musica, come sarà anche nel mio futuro.

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3) “Viva” è un brano di forte impatto, con sonorità molto particolari.
Quando dici, quasi come fosse un urlo liberatorio, “C***o sono viva!” ti
rivolgi a qualcuno in particolare?


Quando l’ho scritta non avevo in mente una persona precisa, mi sono rivolta, direi, a diverse figure che hanno fatto parte della mia vita, passata e presente, me compresa. Hai ragione a definirlo un urlo liberatorio, è proprio così che l’avevo pensato. E’ una presa di posizione: ‘Sono qui, sono pronta a tutto’.

4) “VIVA” è il tuo primo album. Ora che hai raggiunto questo obiettivo,
quali sono i tuoi piani per il futuro? Stai già lavorando a qualcosa di
nuovo?

Assolutamente sì, sto scrivendo e registrando moltissimo nell’ultimo periodo, ho chiuso diversi brani e già non vedo l’ora di cominciare a far uscire nuova musica.

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5) C’è un brano del tuo album a cui tieni in particolar modo o che per te
ha un significato più profondo rispetto agli altri?

Sono affezionata moltissimo ad ogni brano, però credo che ‘Soli’, ‘VIVA’ e ‘Dirty Dancing’ abbiano quel qualcosa in più, già solo per il fatto che mi sono messa in gioco in toto nella loro scrittura. Hanno testi molto personali in cui mi sono aperta tanto, sound particolari, sono quelli che credo mi rappresentino di più.

6) Il tuo primo album è uscito in un periodo storico di grande crisi. Cosa
vuol dire per Leyla entrare nel mondo della musica e di conseguenza
nel suo mercato in questo clima particolare?

E’ stata dura, lo ammetto, il non poter incontrare chi lo ha ascoltato, non poterlo suonare, sono aspetti davvero pesanti, ma non avrei potuto fare altrimenti. Il disco era pronto da un po’ e non ce l’avrei davvero fatta ad aspettare oltre.


7) Nel tuo album ci sono diversi featuring e contaminazioni sonore. E’
importante per te nella musica la mescolanza di generi, voci e stili? 

Sì, sì, sì!! Credo sia fondamentale. Lavorare insieme ad altri artisti è uno stimolo che trovo unico, lasciarsi ‘contaminare’ da idee, immagini, note e suoni altrui è un modo perfetto per creare nuova musica.

8) C’è un/a cantante, un/a rapper, una band che per te è fonte
d’ispirazione o la cui musica ti ha aiutata a definire il tuo percorso
musicale?

Non direi, almeno non uno. Negli ultimi anni ho iniziato ad ascoltare molta più musica di quanta non ne ascoltassi prima, quindi un solo nome mi sembrerebbe riduttivo. Siamo tutti una sintesi dei nostri ascolti ed io ascolto davvero di tutto, saltando da un genere ad un altro senza un apparente filo logico, la lista quindi sarebbe veramente lunghissima.

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9) Un augurio per te stessa e per i tuoi colleghi per il 2021.

Speriamo di tornare presto sul palco!