La scuola non è iniziata da molto ma, a Roma, si contano i primi casi di Coronavirus dagli istituti scolastici. L’ultimo, in termine di cronologia, riguarda la positività di una ragazza di origini filippine del liceo Azzarita, plesso di via Tommaso Salvini. La giovane sarebbe asintomatica e le sue condizioni non desterebbero preoccupazioni. Per scongiurare un possibile focolaio da Covid-19, però, trenta studenti sono stati posti in isolamento domiciliare in attesa di svolgere i tamponi di rito. Le autorità sanitarie della Capitale hanno, inoltre, attivato il contact tracing per individuare tutte le persone venute a contatto con la ragazza prima della scoperta della sua positività. La situazione generale, comunque, appare sotto controllo.
Dalle famiglie del liceo Azzarita arrivano insulti alla famiglia della ragazza positiva al Covid-19
In questa vicenda, qualcosa non è andata nel verso giusto. La notizia della positività della ragazza filippina, infatti, è arrivata all’orecchio delle famiglie prima di qualsiasi ufficialità dalla scuola o dagli organi competenti. Nelle chat dei genitori serpeggiava già la certezza e, tale consapevolezza, ha contribuito ad incendiare i toni. La giovane ragazza ha un parente anziano affetto dal Coronavirus in casa e aveva sostenuto il test del tampone per capire il suo stato di salute. Fin qui tutto bene. Peccato che la famiglia abbia concesso alla figlia il ritorno a scuola prima di ricevere il responso del test. Questa situazione ha scatenato l’ira degli altri genitori che hanno fortemente insultato la famiglia della positiva e la ragazzina. La madre, come riportato da Il Messaggero, cerca di difendersi:
“Ho sbagliato, ho fatto degli errori ma in buona fede ora vorrei che ci lasciassero tranquilli, ho fatto il tampone per precauzione, nessuno mi ha detto come comportarmi, solo di andare a casa che ci avrebbero chiamato il giorno dopo, invece nessuno ci ha chiamato, nel frattempo hanno fatto piangere mia figlia dandole della ritardata“.
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