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L’installazione artistica sul Tevere, Triumphs and laments

tom rankin architect

Parliamo di arte contemporanea: avete mai visto l’installazione artistica nel Tevere? Si chiama Triumph and Laments ed è un’opera dell’artista contemporaneo William Kentridge.

“Triumph and laments”, come funziona l’installazione artistica sul Tevere

Inaugurata il 22 aprile 2016, questa grande opera site-specific è lunga 500 metri. Raffigura circa 80 figure, alte fino a 10 metri; sono posizionate in modo tale da rappresentare una vera e propia una processione lungo il Tevere. Ci troviamo infatti nel tratto compreso fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. L’idea era quella di portare qualcosa di effimero: la tecnica utilizzata avrebbe permesso all’opera di scomparire col tempo, inglobandosi nelle mura stesse.

Infatti, attualmente l’opera non esiste più. Queste reinterpretazioni dell’artista di una vera e propria iconografia di personaggi e fatti storici sono simbolo della storia millenaria di Roma. Parliamo di un periodo che va dall’età classica e mitica, agli avvenimenti moderni. L’artista l’ha definita “la gloria e la vergogna si mostrano insieme, nello stesso momento”, parlando de “il cuore di disastro che pulsa in ogni momento di trionfo”, dato che “nel trionfo di qualcuno si annida sempre il disastro di qualcun altro”.

Chi è William Kentridge

William Kentridge è un artista sudafricano. Nato il 28 aprile 1955 a Joannesburg, ha sempre lavorato a disegni, incisioni e varie installazioni. È conosciuto anche e soprattutto per i suoi film di animazione, creati da disegni a carboncino. Inoltre, lavora con stampe, libri, collage e scultura.

Il suo lavoro è da sempre dominato dal bianco e nero. Tutte le tecniche del disegno, dell’incisione, del collage e dell’animazione, sono parte integrante della passione che coinvolge anche altri interessi che l’artista ha avuto e ha nel corso degli anni. I temi delle sue opere sono la società e le sue ingiustizie o la sua memoria storica, affrontate spesso con una vena ironica.

La nuova vita dell’opera

Oggi, nel 2023, l’opera è andata perduta. Si è scelto dunque, in occasione della Quadriennale di Roma, di affidare il progetto a un giovane team di curatori, che potesse scegliere una nuova installazione. La giuria, guidata da Anna Detheridge, curatrice è caduta sul progetto Witnesses dell’artista brasiliana Maria Thereza Alves.

Questa nuova opera non è distante dalla precedente. Si tratta, infatti, di un nuovo murales. Posto lungo il muraglione di travertino del Tevere, presenta le immagini delle piante che si trovano oggi in Italia; provenienti da Libia, Eritrea, Somalia ed Etiopia, ex colonie italiane. Questo per far riflettere non solo sul colonialismo italiano, ma anche sulla storia delle migrazioni in generale.

Marianna Soru

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