Luce sull’archeologia 2022, Città Romane. Idee, realtà e utopie nel mondo antico; Domenica 20 febbraio alle ore 11 si svolgerà al Teatro Argentina il secondo incontro della rassegna.
Luce sull’archeologia 2022, al Teatro Argentina il secondo incontro
Al Teatro Argentina Luce sull’archeologia 2022. Gli studiosi Massimiliano Ghilardi, Alessandra Cattoi, Maurizio Bettini, Gianluca De Sanctis, Massimiliano Papini, parleranno del rapporto dei romani con i loro dèi; della topografia sacra nel mondo romano, degli spazi cittadini dove i romani custodivano ed esponevano statue ed arazzi raffiguranti le divinità elleniche.
Luce sull’archeologia 2022 intende mettere in luce l’idea stessa di città con i suoi elementi universali e comuni, i modelli urbani di altre civiltà, gli archetipi greci: da Roma, dove sogno e materia si fondono alla città celeste di Sant’Agostino, alle città ideali della pittura rinascimentale. La rassegna disegna un percorso che in sette tappe scruterà il sentimento degli antichi e dei moderni attraverso l’analisi di strutture, forme urbanistiche, insediamenti agricoli e campi fortificati, impreziosito dai contributi di storia dell’arte di Claudio Strinati ele anteprime dal passato di Andreas M.Steiner.
La conferenza in dettaglio
La conferenza di apertura domenica 20 febbraio è affidata a Maurizio Bettini, Università degli studi di Siena. I romani e gli Dei è incentrata sulla nascita non “fisica”, bensì civica e giuridica degli dèi romani. Al contrario dei Greci, i romani non hanno avuto una “teogonia”, ossia un racconto sull’origine delle singole divinità: se Atena “nacque” il giorno in cui fu partorita dalla testa di Zeus, per i Romani Minerva “nacque ” il giorno in cui il suo tempio fu consacrato dallo stato.
Successivamente, nella conferenza Divinità straniere e topografia sacra nella memoria culturale dei romani Gianluca De Sanctis, Università degli studi della Tuscia; parlerà dell’autorappresentazione dei romani come un popolo che nasce mettendo insieme “uomini e terre” di provenienze diverse.
Luce sull’archeologia 2022 prosegue, infine, con Massimiliano Papini, Università degli studi La Sapienza di Roma, condurrà gli spettatori della rassegna nelle Ombrose porticus: passeggiate oziose nell’antica Roma. Innalzate negli spazi pubblici di Roma a partire dal II sec. a.C, le porticus erano adorne di famose sculture e quadri antichi provenienti dalla Grecia. Ma non v’erano solo opere di illustri artefici del passato; la porticus Liviae era mirabile per una sola vite che ombreggiava le passeggiate con un fresco pergolato, fornendo al contempo dodici anfore di mosto l’anno. Plurime erano le funzioni delle porticus: vi si andava per incontrare belle puellae o per acquistare merci di lusso; ed era lì che si poteva incrociare l’oziosa folla dell’Urbe.
A commento dell’intera giornata, l’intervento di Claudio Strinati Fidia, il fregio delle Panatenaiche e le altre sculture del Partenone.