Al Teatro Argentina torna “Luce sull’archeologia“, dal titolo “Il mito Roma, da Capitale di un impero a Capitale d’Italia“. L’evento è introdotto e presentato da Massimiliano Ghilardi e con la partecipazione di Claudio Strinati e Andreas M. Steiner. Il percorso giunto alla settima edizione si snoda tra la storia di Roma e del mondo romano. Sette gli incontri del 2021. Studiosi e studiose illustri, i cui contributi rappresentano un invito alla conoscenza e alla fruizione del nostro patrimonio storico, archeologico e ambientale. Domenica 14 febbraio (ore 11), in diretta streaming sul suo canale YouTube, il Teatro di Roma omaggia i 150 anni di Roma Capitale

“Luce sull’archeologia” gli incontri
Il secondo appuntamento di Luce sull’archeologia sarà un incontro-evento dedicato a Roma, da Capitale di un impero a Capitale di una nazione. Il mito di Roma dunque, propone l’appuntamento con la Prof.ssa di Storia Moderna all’Università di Tor Vergata a Roma, Marina Formica che presenta Roma, Romae. Una capitale in età moderna. La secolarizzazione della città di Roma dopo l’Unità d’Italia, che rappresentò una tra le difficoltà che i ceti dirigenti si trovarono ad affrontare per trasformare la città “santa” in città “laica”. Seguirà l’intervento del Prof. emerito di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma Emilio Gentile con “Il mito di Roma, da capitale di un impero a capitale d’Italia“. Lo scopo sarà analizzare il fenomeno di Roma come capitale mai amata dagli italiani e immersa nell’inerzia di una società rimasta fuori dalla modernità.
L’incontro prevede la partecipazione del mezzosoprano Silvia Pasini e del tenore Michael Alfonsi, accompagnati dal Maestro Simone Genuini, che eseguiranno una selezione di brani dalle opere di Rossini, Bellini e Verdi, una vera e propria colonna sonora del Risorgimento. Un inno al belcanto con attraverso l’esecuzione del seguente programma musicale: Aria di Cleopatra, Piangerò la sorte mia, dal Giulio Cesare di G.F. Händel; Rondò di Isabella, Pensa alla Patria, dall’Italiana in Algeri di G. Rossini; Duetto Adalgisa e Pollione, Va crudele, al dio spietato, dalla Norma di V. Bellini; La mia letizia infondere, da I Lombardi alla prima crociata di G. Verdi; O Don fatale, dal Don Carlo di G. Verdi; Ah la paterna mano, da Macbeth di G. Verdi. Finale con Vissi d’arte, dalla Tosca di G. Puccini; E lucean le stelle, dalla Tosca di G. Puccini; Inno di Mameli.
di Loretta Meloni
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