È finito in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia il 50enne fermato dalla Polizia di Stato la notte scorsa, nel quartiere Prenestino di Roma, mentre si allontanava dalla casa del suocero dove, da alcuni giorni, si era rifugiata la moglie con i figli. La vicenda è iniziata alla fine del mese scorso quando il marito, per motivi ancora da definire, ha iniziato ad insultare la moglie anche davanti ai figli. La donna, impaurita da tale atteggiamento e con la speranza di proteggere i figli, è andata ad abitare con loro nella casa dei genitori. L’escamotage non è servito: il 50enne più volte, anche in piena notte, si è presentato sotto la nuova abitazione urlando minacce ed insulti. Nei giorni scorsi, l’uomo ha cercato un contatto anche sul posto di lavoro della moglie.
Maltrattamenti in famiglia: atti persecutori ed arresto del marito
La donna si è rivolta agli investigatori del V Distretto Prenestino e sono stati gli stessi poliziotti che, sentito “via radio” la nota riguardante un intervento proprio nella via dove si era rifugiata la vittima, sono arrivati sul posto riuscendo così a bloccare l’uomo mentre si stava allontanando. Gli investigatori hanno poi ricostruito l’ultimo episodio: verso le undici di sera, subito dopo aver ricevuto un messaggio vocale dal marito con il quale annunciava il suo arrivo per “parlare”, la donna ha sentito dei violenti colpi alla porta di casa. Quest’ultima si è accorta che il 50enne saliva e scendeva freneticamente le scale condominiali per poi piazzarsi sotto il balcone urlando.
I poliziotti, oltre ad aver proceduto all’arresto per maltrattamenti in famiglia, hanno anche sanzionato l’uomo per le violazioni alle vigenti normative anti-Covid e lo hanno segnalato alla competente autorità prefettizia perché trovato in possesso di una dose di cocaina.
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