Dal 17 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 le sale di Palazzo Cipolla in Via del Corso ospitano “Manolo Valdés. Le Forme del Tempo”. La mostra è dedicata al maestro spagnolo che ritorna nella Capitale, con circa settanta opere provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private.
Curata da Gabriele Simongini, il progetto è stato fortemente voluto da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che la promuove. Realizzata da POEMA in collaborazione con la Galleria Contini di Venezia, la mostra è realizzata con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia.

Manolo Valdés, uno sguardo sul tempo
L’esposizione raccoglie i capolavori di Valdés dagli anni Ottanta a oggi, tra quadri e sculture realizzate nei materiali più vari, dal legno al marmo e dall’alabastro ai metalli. Il viaggio nel tempo di un artista che dialoga con i grandi del passato come Rubens e Matisse. Ha un ruolo particolare il capolavoro Las Meninas di Velázquez da cui Valdés estrae le figure, donandogli la tridimensionalità della scultura.
Il passato diventa un interlocutore a cui rendere omaggio, pur mantenendo il contatto con il contemporaneo, in particolare con l’Arte Informale e la Pop Art. Il catalogo della mostra, pubblicato da Manfredi Edizioni, conterrà i testi del Prof. Emanuele, di Gabriele Simongini, di Kosme de Barañano, oltre a tutte le opere esposte e a un’ampia bio-bibliografia.

Un artista internazionale
A Valdés, che attualmente vive tra New York e Madrid, sono state dedicate esposizioni in tutto il mondo, dal Guggenheim di Bilbao al National Art Museum of China di Beijing. Le sue opere sono presenti in grandi collezioni come quella del Kunstmuseum di Berlino e nelle piazze di tante metropoli come Parigi e New York. Anche l’Italia ha ospitato una delle note teste monumentali di Valdés a Pietrasanta (LU) nel 2018.
Dunque un artista di fama internazionale che ha diffuso la sua poetica sia negli spazi privati che in quelli pubblici. Gioca con il tempo e crea un gusto estetico unico, fatto di ricche donne di corte vestite di juta e legno. Passando con abilità dalla scultura alla pittura, Valdés è un artista della materia, come racconta il curatore della mostra romana, Simongini:
Opera un continuo ribaltamento di ruoli nei valori plastici attribuiti alla pittura con la sua strabordante matericità e in quelli pittorici dati spesso alla scultura tramite l’importanza del colore, nonché nella sorprendente “materializzazione” plastica del disegno in opere di notevoli dimensioni ma dall’estrema leggerezza visiva e poetica.
di Flavia Sciortino
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