Matteo Valentini, ragazzo di 20 anni trovato sanguinante per strada con una ferita alla testa, è ora in coma. Si cerca di far luce sul caso e Simona, la mamma, dice: «Chi sa, parli». Anche i suoi amici ed il fratello Andrea cercano risposte.
Il giovane, tifoso della Roma ed ex studente all’Ipssar di Tor Carbone, ha fratture alla scatola cranica, una ferita sul lato della testa e il naso rotto. È stato per questo portato in codice rosso all’ospedale Pertini di Roma e poi al policlinico Umberto I dove è attualmente ricoverato in prognosi riservata.
Il giallo di Matteo Valentini, la mamma: «Devo sapere cosa è successo»
Simona, la mamma del ragazzo, racconta: «Venerdì mi sono svegliata alle 4:45 circa. Ho avuto un presentimento strano, da mamma. Matteo non era nel letto. Così ho chiamato il fratello, l’altro mio figlio, che mi ha rassicurato». Passano le ore e Matteo, però, non torna. «A quel punto ho chiamato tutti gli ospedali di Roma. Dal policlinico Umberto I ho ricevuto le informazioni che, purtroppo, non avrei mai voluto sentire. Mentre andavamo in ospedale ci hanno chiamato dal commissariato di San Basilio, dicendo di aver ricevuto dall’ospedale il referto di mio figlio. Stanno indagando, mi hanno detto».
Il giovane è stato trovato in fin di vita lungo viale Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Era al parco Tozzetti con gli amici. La prima chiamata al numero unico per le emergenze è stata di alcuni passanti intorno all’una di venerdì notte. Poco prima Matteo aveva mandato un messaggio ad una amica con cui aveva trascorso la serata insieme al resto del gruppo.
Sempre la mamma dice: «In queste ore ho sentito diverse persone. C’è chi dice che Matteo sia stato investito, qualcun altro aggredito. Sicuramente non è stato rapinato». I suoi oggetti personali, infatti, c’erano tutti anche se sparsi sulla strada.
La donna continua: «Secondo i medici, invece, potrebbe essere stato colpito da un oggetto contundente. Forse un bastone. Qualcuno parla di una baby gang perché Colli Aniene dalle 20 in poi, quando chiudono i negozi, è diventata pericolosa. Non c’è illuminazione, è allo sbando da tempo, c’è poca gente in giro. Matteo era uscito con i suoi amici. Una serata tranquilla come sempre e stava tornando a casa a piedi. I suoi amici ci stanno dando tutto il sostegno e le informazioni che hanno a disposizione, stanno organizzando anche una fiaccolata per lui. Il problema è che era da solo e nessuno sa cosa gli sia successo. Abbiamo bisogno di informazioni, se qualcuno ha visto qualcosa parli. Vogliamo trovare chi lo ha ridotto così». Nel frattempo, le indagini continuano.
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