Scoperto maxi-abuso edilizio da parte di un gruppo di vicini nel cuore di uno dei luoghi più iconici della città di Roma. Si tratta di una vecchia caserma che sarebbe dovuta trasformarsi in un albergo. La struttura è sottoposta a sigilli dalle autorità competenti
Scoperto maxi-abuso edilizio in uno dei luoghi più famosi e storici della città di Roma: si tratta di un’ex caserma adibita ad albergo
A scoprire il maxi-abuso edilizio nella città di Roma sono stati dei condomini impegnati in un allenamento tra vicini sulla terrazza del proprio palazzo.
Il tutto è avvenuto negli scorsi giorni, quando il gruppo riunitosi per intrattenere attività sportiva a debita distanza, ha notato la realizzazione di alcuni locali nel cuore della Capitale italiana.
Ci troviamo a Trastevere, tra via Roma Libera e via Morosini. Secondo quanto si apprende dal Corriere, fino a 4 anni fa era ospitato il comando di zona dell’Arma e tra poche settimane avrebbe dovuto aprire un lussuosissimo albergo.
Il palazzo d’angolo, in ristrutturazione da parecchio tempo, pare fosse stato acquistato da un fondo arabo e poi, a lavori iniziati, pare fosse avvenuto un passaggio di consegne ad una S.r.l. Al piano terra vi era il cosiddetto “Bar delle guardie” proprio per la frequenza di passaggio dei carabinieri.
Sul marciapiede di fronte, negli anni ’80, fu assassinato un noto boss della banda della Magliana, appena uscito dalla bisca di piazza San Cosimato.

Il palazzo, un immobile di fine Ottocento, era risultato iconico e parso perfetto per un albergo a 5 stelle con suite vista Gianicolo. L’ammodernamento, però, pare non essere andato secondo i piani.
Un primo sequestro è avvenuto dopo l’inizio dei lavori della precedente gestione per una tensostruttura irregolare in terrazza, opportunamente tolta. Ora però, pare che il problema sia un aumento di cubature.
A testimoniare ciò è una lettera pervenuta al I Municipio a metà ottobre che segnalava un abuso edilizio sul terrazzo della caserma di via Morosini, dove al posto dei preesistenti locali tecnici vi sorgevano volumi imponenti alti ameno 5 metri.

Ecco quanto affermato all’interno dell’esposto circa le procedure: “Sembra che per la realizzazione dell’albergo si sia utilizzata una Scia, strumento attraverso il quale, naturalmente, non poteva essere consentito l’obbrobrio in questione, per il quale, sembrerebbe ancora, la Sovrintendenza avrebbe dato un assenso sulla base di un disegno privo delle quote altimetriche. Possiamo tollerare questo scempio del panorama di Roma?»
La risposta arriva in poco tempo dall‘Ufficio competente e la pratica viene girata alla Polizia Locale. La settimana scorsa hanno perciò provveduto al sequestro del cantiere e posto i sigilli sui lavori al palazzo del quartiere iconico della città di Roma.