Una situazione davvero molto complicata. Nella lotta contro il Coronavirus, una delle categorie maggiormente esposta è quella dei medici di base. La schiera di professionisti, infatti, compone una delle prime linee atte all’arginamento della pandemia virale. Ed i rischi, ovviamente, sono tremendamente alti per loro: i contagiati, e le morti, in questa categoria si alzano sempre più. La situazione è aggravata da un dato che andrebbe corretto: tantissimi medici di famiglia risultano essere in là con l’età ed il virus, in questo periodo, ha dimostrato di poter essere davvero letale con chi ha raggiunto una certa soglia di anni di vita. I medici di base, per paura del Covid-19, richiedono una pensione anticipata: sono 500 a Roma. Purtroppo, questa legittima richiesta scoperchia una criticità tutta italiana: non c’è un ricambio generazionale tra i giovani.
Le dichiarazioni della vicepresidente di Fimmg Lazio sui medici di base
Ecco le parole, apparse su Il Messaggero, di Maria Teresa Corongiu, vicepresidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale: “Nella migliore delle ipotesi a partire da gennaio se ne andranno in pensione almeno 500/600 medici di famiglia. Tenuto conto che fino a qualche anno fa eravamo 4.800 e che ora siamo già scesi a 4.300 non adeguatamente rimpolpati, la problematica rappresenterà una emergenza nell’emergenza. Avremo il picco dell’esodo entro il 2022, numeri mai registrati prima. La metà dei medici ha già i 27 anni di lavoro necessari per arrivare alla pensione“.
Le richieste: “Già negli ultimi due mesi abbiamo registrato un aumento notevole delle domande di pensionamento. Alcuni colleghi, infatti, sono stati messi a dura prova dalla mole enorme di lavoro, basti pensare ai vaccini che stiamo somministrando in maniera molto più massiccia rispetto agli scorsi anni. Soprattutto anche noi medici non siamo esenti da Covid, con l’avanzare dell’età, aumentano i cardiopatici e gli ipertesi, più fragili fisicamente anche rispetto al virus. Così in molti stanno decidendo di fare largo ai giovani“.
Difficoltà nel ricambio generazionale
Il problema, però, è proprio il ricambio generazionale: il bando della Regione Lazio che avrebbe assegnato 100 borse di studio per i futuri medici di famiglia si è bloccato a causa della pandemia virale portata dal Coronavirus. Lo slittamento è arrivato al 2021, precisamente nel mese di gennaio. 100 posti contro i 187 dello scorso anno. Maria Teresa Corongiu avverte: “Nel frattempo, prima della chiamata, in molti accettano altri incarichi o, in era pre-Covid, andavano all’estero, oppure in altre regioni“.
Pier Luigi Bartoletti, presidente della Fimmg Lazio, fa eco alla numero due della Federazione: “È difficile trovare pure i sostituti in questo momento, per cui bisogna chiedere una cortesia a un collega oberandolo di altri pazienti“.
Seguici su Metropolitan Roma News