Radiarli dall’albo è una delle proposte per combattere l’irresponsabilità dei medici negazionisti che si sono espressi in merito alle vaccinazioni e alla situazione emergenziale attuale, negandovi l’esistenza. La reazione dell’Ordine dei medici di Roma
L’Ordine dei medici di Roma reagisce con asprezza alle parole emerse dai social da parte di alcuni medici negazionisti in merito al Covid-19
Nel mare magnum di chi rifiuta l’idea dell’esistenza del Covid-19 vi sono anche alcuni medici negazioni: lo scandalo nasce a Roma. Si tratta di frasi espresse a mezzo social network del tipo: “Ci sono vaccini e vaccini, quelli antinfluenzali e anti Covid sono inutili e nocivi!” o ancora “Lo sapevate che se si sente male un vostro caro, anziano, ve lo sottraggono e dopo averlo sottoposto a cure non scelte né accettate, lo fanno morire da solo e probabilmente ve lo ridanno incenerito dentro un barattolo e ciò è assolutamente illegale?”.
Le parole risultano divenire un pugno allo stomaco per chiunque abbia avuto a che fare direttamente o indirettamente con tale virus. Eppure ci sono dei medici che sostengono che l’emergenza Covid sia una grande bugia, messa a punto da qualche lobby. Come spiegarlo alle famiglie dei 3 156 morti solo nel Lazio oppure alle 67 220 famiglie dei defunti nel resto dell’Italia?
A reagire è l’Ordine dei medici di Roma che ha deciso di mettere un freno ai medici negazionisti che oltraggiano la categoria e rischiano di suggestionare negativamente chi ha qualche perplessità in merito al Covid-19.
A tal proposito, risultano essere 13 i medici sottoposti a procedimento disciplinare, di cui 10 già sanzionati dall’Ordine per aver disconosciuto il vaccino antinfluenzale con conseguenze che vanno dalla censura alla sospensione anche per 2 mesi.
Tre medici, nello specifico, pare invece dovranno rispondere ad un’accusa più grave. Nella fattispecie, tra questi, ve ne è uno del litorale romano che scrive: “La pandemia non è mai stata dichiarata dall’Oms” e “Il virus non provoca la polmonite interstiziale”. Rimane solo da aspettare il giudizio in udienza e si spera che l’Ordine non transiga su tali atti di irresponsabilità e che vada fino in fondo come affermato.
Serafina Di Lascio