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Marzo 25, 2023, sabato

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Metro Bologna: scale mobili chiuse dal 2020. Data di fine lavori cancellata

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Alla fermata metro Bologna la scadenza con la data di ultimazione dei lavori è stata cancellata con un pennarello. Molti problemi agli impianti anche sulle linee A e C. Dal 19 aprile chiusura alle 21 da Castro Pretorio a Laurentina.

Metro Bologna, il cartello ha la data di inizio lavori, ma non di ultimazione

Il cartello affisso sulla rete che si trova intorno al cantiere nella stazione Bologna della metro B, mostra la data di inizio dell’intervento, giugno 2020, mentre la «data contrattuale di ultimazione dei lavori» è cancellata con un tratto di pennarello nero. La sostituzione degli impianti di traslazione, obbligatoria e non più rinviabile dopo 30 anni, rientra in un appalto più ampio. Questo è suddiviso in tre lotti e riguarda circa dieci stazioni lungo la seconda linea della metro. In totale sono 22 ascensori, 22 scale mobili e quattro marciapiedi mobili.

Cosa dice Atac sui continui disagi

Da Atac spiegano che gli interventi di ripristino sono «in fase avanzata». I lavoratori di Atac affermano che gli interventi di ripristino si sono registrati a Castro Pretorio e Policlinico dove, in assenza di scale tradizionali o altri impianti di risalita, le fermate sono rimaste chiuse per oltre un anno. Inoltre, si osserva che a due giorni dalla riapertura, il 15 ottobre scorso, Castro Pretorio era di nuovo «temporaneamente chiusa». Successivamente ai 12 giorni, si blocca un’altra scala mobile. Era stata da poco ripristinata. Alla fermata Policlinico, si osservano problematiche simili. La metro è stata riattivata il 24 dicembre, ma dopo solo un mese, di nuovo problemi alle scale mobili «fuori servizio». Da Atac aggiungono che fra una settimana, esattamente martedì 19, la linea B chiuderà alle 21 tra Castro Pretorio e Laurentina, quindi i lavori per l’interconnessione con la metro C, termineranno il 4 giugno, salvo imprevisti.

Odissea infinita anche per metro A stazione Barberini

La stazione Barberini della metro A è stata riaperta dopo 11 mesi, il 4 febbraio 2020 soltanto in uscita, mentre dal 15 maggio anche in uscita. I guasti sono stati protagonisti indiscussi e hanno spesso comportato la chiusura della fermata. Inoltre, i treni non sostano in banchina, in quanto i passeggeri non possono risalire in superficie. Ci sono, quindi, stati di stop continui. Basta osservare i numerosi tweet sulla pagina di InfoAtac per comprendere la grandezza del problema.

Secondo la Carta dei servizi della municipalizzata, nel 2020 ha funzionato il 94% degli ascensori con un lieve scostamento rispetto allo standard del 96,5%. Uno scarto, seppure minimo, si è registrato anche per le scale e i tappeti mobili (95 contro l’obiettivo del 96,5%). Il divario più grande tocca la disponibilità e il funzionamento dei montascale: soltanto il 48% (sul target del 96,5%) è utilizzabile. Gli impianti dovrebbero servire alle persone con disabilità.

Sui social ci si chiede come sia possibile che i disservizi non risparmino la metro C che è la più recente. Ci sono ascensori e scale mobili fuori servizio nelle stazioni di Pantano, Grotte Celoni, Parco di Centocelle (solo in discesa). Ascensori, alcuni esterni, off limits sull’intera tratta. Si allungano i tempi di attesa in banchina: fino a 14 minuti.

Ylenia Iris

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