Ricordate le polemiche scaturite dalla chiusura della Metro C per assenza di personale? Era il 23 novembre ed i romani che dovevano prendere la terza linea sotterranea della Capitale, trovarono le porte chiuse perché Atac non poteva portare avanti il servizio. Tanti cittadini dovettero utilizzare in massa i bus navetta sostitutivi creando pericolosi assembramenti in un periodo governato dall’implacabile malattia virale del Coronavirus. Non proprio un toccasana per i contagi. In seguito al fatto, l’azienda dei trasporti romana ha inaugurato un’indagine per fare luce su cosa accadde durante il primo turno della mattina.
I dati raccontano di un 63% del personale assente nel primo turno. Un’enormità. La Metro C ripartì soltanto verso le 10:30 lasciando a piedi tantissimi cittadini che contavano di prendere il mezzo pubblico per i più disparati motivi. Da quanto ammesso dalle indagini, mancavano gli agenti di linea.
Metro C, la posizione di Atac in merito ai fatti del 23 novembre
Ecco la posizione di Atac in merito ai disordini della mattina del 23 novembre scorso che portarono, per assenza di personale, alla chiusura della Metro C, terza linea sotterranea di Roma Capitale:
“In dettaglio, nel primo turno delle stazioni del 23 novembre si è verificato un picco di assenze pari al 63% dei turni programmati a fronte di un tasso pari a zero di assenze nei turni successivi. Tale picco ha innalzato al 9% il tasso di assenze della giornata, che si confronta con una media mensile di assenze giornaliere pari allo 0,5% dei turni programmati nei mesi precedenti” si legge in una nota stampa. “Le assenze che hanno generato questo picco, peraltro, non si sono protratte oltre la giornata del 23 novembre, salvo una conclusa successivamente. Alcune di queste assenze sono state comunicate un’ora prima dell’inizio del turno, vanificando le numerose azioni messe in campo dall’azienda per arrivare comunque alla regolare apertura in sicurezza del servizio viaggiatori“.
Atac, inoltre, ha informato che non rilevato scorrette formali dopo gli accertamenti dei documenti giustificativi presentati. L’azienda ha ricordato inoltre che “la figura dell’Agente di Linea ha caratteristiche tali (pluri-abilitazioni ministeriali) da non poter essere sostituito da altro personale con diverse caratteristiche professionali“.
Poi le conclusioni: “La presenza di 81 persone è sufficiente a garantire la normale erogazione del servizio passeggeri a fronte delle attuali esigenze di servizio, anche tenendo conto del dato medio di assenza annua. L’azienda a breve introdurrà, ad intero perimetro aziendale, una nuova procedura operativa finalizzata a evitare rischi e disagi come quelli accaduti lunedì scorso e per i quali Atac si scusa“. Tali dati sono stati passati al Garante della privacy che, nell’esercizio del suo potere, valuterà eventuali sanzioni.
ANDREA MARI
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