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Mondo di Mezzo: per i giudici la colpevolezza di Alemanno è evidente

Photo Credit: Roma-La Repubblica

I giudici della terza sezione penale d’appello di Roma hanno confermato la colpevolezza di Gianni Alemanno in relazione al processo Mondo di Mezzo. L’ex sindaco di Roma, accusato di corruzione e finanziamento illecito, è stato condannato lo scorso 23 ottobre a 6 anni. Tra le motivazioni della condanna i giudici hanno scritto “Ritiene la Corte che il complesso delle prove assunte, acquisite ed utilizzate dal giudice di primo grado (prove orali, prove documentali, intercettazioni telefoniche ed ambientali) dimostri in maniera evidente la colpevolezza di Alemanno in ordine ai reati contestategli“.

Gli atti del processo e la sentenza di Mondo di Mezzo

Le prove raccolte contro Alemanno, coinvolto nel processo Mondo di Mezzo, sono state messe agli atti e hanno portato alla condanna dell’ex sindaco di Roma. I giudici hanno sottolineato a più riprese “il degrado e la distorsione dell’attività della pubblica amministrazione che emergono a piene mani dagli atti del processo” e hanno evidenziato la “straordinaria gravità delle condotte criminose che in quegli anni hanno letteralmente funestato il rapporto tra imprenditori, cooperative e politica, inquinando in modo sistematico i gangli della vita amministrativa della città di Roma”.

Inoltre, con riferimento alla sentenza della Cassazione che ha fatto cascare l’accusa di mafia nel processo i giudici continuano scrivendo “All’indomani della sentenza della Suprema Corte, l’attenzione generale è stata focalizzata sull’esclusione del reato di cui l’articolo 416 bis e della corrispondente aggravante mafiosa contestata, esclusione che è stata diffusamente spacciata come il più rilevante risultato dell’accertamento giudiziale. E’ invece rimasto in secondo piano, e spesso ancor più nelle retrovie, ciò che di inaudita gravità è emerso ed è il risultato provato nel procedimento principale, ossia l’esistenza di due associazioni a delinquere, almeno una delle quali (quella che faceva capo a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati) impegnata nel più rilevante sistema corruttivo mai accertato nel territorio del Comune di Roma, con lo stabile e ben remunerato asservimento di pubblici ufficiali a tutti i livelli -meri dipendenti, dirigenti di servizi, consiglieri comunali ed assessori, dirigenti di aziende a capitale pubblico – agli interessi di Buzzi e delle sue cooperative”.

Le condotte criminose accertate fanno riferimento proprio al quinquennio che va dal 2008 al 2013, periodo in cui fu sindaco Alemanno. I giudici spiegano “Un dato oggettivo che trova spiegazione nelle numerose intercettazioni in cui Salvatore Buzzi spiega agli interlocutori di turno che ha sempre finanziato i politici di qualsiasi estrazione“. Nello specifico, si legge che quelli di sinistra si accontentavano di versamenti per sostenere le campagne elettorali mentre quelli di destra erano sul libro paga e finanziati per le elezioni e pagati a percentuale in base a favori richiesti e ottenuti. Il sistema conveniva dato che quanto corrisposto in tangenti sarebbe rientrato con gli interessi per lavori e appalti ottenuti.

Con il processo Mondo di Mezzo, poi, è emerso che “al ballottaggio delle elezioni del 2013 tra Marino e Alemanno le cooperative avrebbero votato l’imputato, poiché il rapporto con lui era ormai consolidato e per loro conveniente; si rammarica poi della vittoria di Marino perché se il ballottaggio fosse stato vinto da Alemanno, l’amministrazione comunale sarebbe stata a disposizione delle cooperative“. Il quadro generale, dunque, è di “un sistema malato di rapporti illeciti intessuti da Salvatore Buzzi con la politica romana del tempo” di cui faceva parte Alemanno.

La difesa di Alemanno

Di parere opposto i difensori di Alemanno nel processo Mondo di Mezzo. “Una sentenza appiattita su una ricostruzione fallace, in fatto e diritto, punitiva finanche oltre le richieste della pubblica accusa e in qualche modo già posta in discussione nel procedimento principale” sono le parole degli avvocati Dinacci e Placanica. A sostegno di Alemanno anche l’esponente di Forza Italia Francesco Giro. “Confido nella piena assoluzione di Gianni Alemanno in Cassazione” aspettando un ribaltamento della sentenza dei Giudici della Corte d’Appello da parte dei giudici di piazza Cavour.

Valentina Trogu

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