Il Monterosi Tuscia si è reso artefice di un meraviglioso miracolo sportivo. Alla sua prima storica partecipazione in Serie C, guadagnata grazie alla vittoria della Serie D, si è classificata in nona posizione. Conquistato l’accesso ai play-off, i romani sono stati eliminati con un pareggio per 2-2 contro la Virtus Francavilla, per via della miglior posizione in campionato della squadra pugliese. Un grandissimo lavoro del presidente Luciano Capponi, dell’allenatore Leonardo Menichini, di tutto lo staff e la squadra. Proprio il presidente Capponi ha parlato della sua esperienza con il Monterosi, di quanto sia stato difficile e bello disputare una stagione così soddisfacente.
Monterosi Tuscia, Capponi: “mi sono fatto qualche nemico”
Il presidente Capponi ha raccontato della sua esperienza con il Monterosi Tuscia a “stampaitaliana.online“. Di seguito le sue parole: “Nel 2004 sono andato a Monterosi, ho visto il campo in terra, giocavano in Terza Categoria, quindi sono andato dal tabaccaio e ho detto: ‘Sono Luciano Capponi, vi fa piacere se vi faccio il campo in erba?’. Così, il 15 aprile, all’improvviso, tutti questi capezzoli verdi sono spuntati. Ero presidente onorario e li ho aiutati, anche attraverso un piccolo contributo, ad arrivare in Eccellenza. Arrivati qui non mi piaceva più l’aria che tirava. E me ne sono andato. Da lì la squadra scendeva e saliva tra Eccellenza e Promozione. Insomma, non potevano più andare avanti. E quindi mi sono venuti a richiamare nel 2014. Gli ho detto l’ok ma ho fatto pulizia, facendomi qualche nemico. Da lì è nata l’avventura: dall’Eccellenza alla Serie C, che probabilmente avrei conquistato prima se non ci fosse stato il Covid e qualche partita strana in Sardegna. Finalmente l’anno scorso abbiamo chiuso il campionato di Serie D con 18 punti di vantaggio. Quest’anno ci davano tutti per spacciati. Nessuno ci credeva veramente tranne me. Noi abbiamo qualcosa che gli altri non hanno: l’unità. Ci vogliamo bene. Non ci sono beghe. Io sono un presidente che si spoglia nudo nello spogliatoio, tutti hanno soprannomi e ci divertiamo da matti. Perché il calcio? Mi piace e lo voglio cambiare standoci dentro. Io non mi pongo limiti: sogno il Monterosi in Serie A“.
Matteo Mambella