Sarà la prima domenica del mese con i musei civici gratis quella del 3 aprile. Sono numerose le mostre in corso.
Quali sono i musei civici gratis a Roma il 3 aprile
La prima domenica di aprile sarà un’ottima giornata per visitare gratuitamente i Musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo, l’area archeologica dei Fori Imperiali e il mausoleo di Augusto con prenotazione obbligatoria. Sono aperti a tutti i visitatori: i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, il Museo dell’Ara Pacis, la Centrale Montemartini, il Museo di Roma, il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna, i Musei di Villa Torlonia, il Museo Civico di Zoologia, il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, il Museo Napoleonico, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, il Museo di Casal de’ Pazzi, il Museo delle Mura, la Serra Moresca di Villa Torlonia e la Villa di Massenzio.
L’iniziativa di Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali per i musei civici gratis il 3 aprile
L’iniziativa è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Consente l’ingresso libero, tenendo conto della capienza dei siti. La prenotazione è obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (ore 9.00 – 19.00). Ci sono da visitare le collezioni permanenti, le mostre in corso e i progetti espositivi multimediali. I Musei Capitolini offrono “L’eredità di Cesare e la conquista del tempo”, nella Sala della Lupa e dei Fasti antichi di Palazzo dei Conservatori, che narra la storia di Roma dalle sue origini fino agli albori dell’età imperiale. Il progetto “Visea” ripercorre l’intero processo esecutivo del ciclo pittorico murale eseguito da Tommaso Laureti nella Sala dei Capitani.
Una sfilza di cose da ammirare
C’è l’Esedra di Marco Aurelio, arricchita dalla ricomposizione della mano del colosso bronzeo di Costantino con il frammento ritrovato del dito proveniente dal Museo del Louvre. In Pinacoteca, nella sala di Santa Petronilla, a Roma, per la prima volta, è visibile l’opera “San Francesco contempla un teschio” del pittore spagnolo Francisco de Zurbarán. È posta idealmente in dialogo sia con le due tele di Caravaggio, “la Buona Ventura” e “il San Giovanni Battista“, sia con il “Ritratto di Juan de Córdoba“ di Diego Velázquez. Nelle sale al piano terra di Palazzo dei Conservatori, c’è la mostra “Cursus honorum“. Il governo di Roma prima di Cesare, in cui sono rievocate, attraverso un percorso multimediale, le magistrature di età repubblicana, narrando l’essenza della vita politica di Roma antica.
Le applicazioni multimediali nei musei civici
In relazione alle applicazioni multimediali, al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, i visitatori possono ammirare il nuovo progetto “Li-Fi”, acronimo di Light Fidelity. Con i faretti LED sarà possibile ricevere sui propri dispositivi mobili, in wireless, immagini e informazioni sulle opere appartenenti alla collezione e sulla casa romana del IV secolo d.C. nei sotterranei del Museo. Si può di nuovo visitare dopo oltre 20 anni di chiusura.
Ara Pacis, Museo di roma, Museo Napoleonico e tanti altri
Al Museo dell’Ara Pacis fino al 30 aprile c’è la mostra “Alberto Biasi. Tuffo nell’arcobaleno“, con oltre 60 opere, provenienti da musei e collezioni private, di uno dei più importanti esponenti a livello nazionale e internazionale dell’Arte Cinetica. Al Museo di Roma, c’è la mostra “Segni“, un progetto pedagogico, fotografico e di comunicazione a testimonianza e prevenzione della violenza contro le donne. Al Museo Napoleonico c’è l’esposizione “Napoleone. Ultimo atto.“ Illustra le vicende dell’esilio, la morte e il successivo processo di mitizzazione dell’imperatore francese. Alla Centrale Montemartini, “Colori dei romani. I mosaici dalle collezioni capitoline” più altri sei splendidi mosaici. In esposizione dal 2 aprile c’è il mosaico della “Real Casa”, un mosaico pavimentale restaurato di epoca tardo imperiale.
Le mostre fotografiche
Basta andare al Museo di Roma in Trastevere. “Prima, donna.” Margaret Bourke-White documenta attraverso oltre cento immagini la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense. Essa rappresenta una delle fotografe più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo. C’è “Labirinti” in Trastevere che presenta un percorso esperienziale fotografico e audiovisivo basato sull’osservazione del XIII Rione. Infine, c’è “NEEEV“. È una selezione di diciotto fotografie di grande formato di Begoña Zubero, racconta la città di Mosul nel momento della ricostruzione, dopo l’offensiva che ha portato alla sconfitta dello Stato Islamico.
Pittura, disegno, sculture e fotografie nei musei
Al Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, circa 50 artisti si misurano con la Carta coreana Hanji, realizzata all’Accademia di Belle Arti di Roma. È l’unico luogo in Europa dove è prodotta. Sono opere d’arte contemporanea, insieme alla pittura, al disegno, alle sculture, alle fotografie e installazioni multimediali. Al Museo Pietro Canonica, c’è la mostra “Dante nelle sculture di Pietro Canonica“. In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, dà informazioni sul rapporto tra lo scultore e il sommo poeta con un settore didattico dedicato ai bambini.
La Via delle Api al museo civico di Zoologia
La Galleria d’Arte Moderna propone l’intervento site specific “Sten Lex“. È realizzato dalla coppia di artisti nel chiostro-giardino del museo. Al Museo Civico di Zoologia c’è la mostra “La Via delle Api“, dedicata al mondo delle api e a tutte le informazioni su di esse. Si racconta della loro importanza per la conservazione della biodiversità vegetale e animale. Il visitatore può provare la vita “da ape” con un viaggio multimediale ed emozionale in un alveare. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sono presenti su www.museiincomuneroma.it e culture.roma.it e sui canali social di Roma Culture, del Sistema Musei e della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura.
Ylenia Iris
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