Nada al Monk di Roma per un concerto che balla e brilla sulle paure

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Com’è bello tornare, dice Nada con una voce che brilla. Sarà per questo che la paura va via da sé, se i pensieri brillano. Ieri sera a brillare è stato il Monk di Roma per il concerto (incluso nella Biennale Martelive) di Nada, cantante e artista protagonista assoluta della musica italiana da decenni .

Da ottobre è di nuovo in tour per presentare il nuovo album, per l’appunto “La paura va via da sé, se i pensieri brillano”, insieme a un repertorio intramontabile che conferma l’affetto del pubblico che la acclama come un tempo. Si accendono le luci ed è come aprire il sipario a un atto di teatro, con un prologo intimo, poetico e ironico che accompagna ogni canzone verso il suo fiume. Come una mano che spinge la verità di canzoni nuove e spietate che raccontano un tempo vero. Nada, una bimba sorridente che saltella sulle sue note. Poi Nada, spettinata rockstar che cavalca il suo sound. 

Al concerto di Nada al Monk un nuovo tempo

Nada al Monk - Ph © Valerio Sablone
Nada al Monk – Ph © Valerio Sablone
Nada al Monk - Ph © Valerio Sablone
Nada al Monk – Ph © Valerio Sablone

Ne è passato di tempo, ne sono successe di cose ma non è di questo che dobbiamo parlare questa sera” saluta così Nada, per premettere che “Questa sera è tutto nuovo, mentre scrivevo queste canzoni mi sono fatta tante domande e per rispondermi è nato questa album”. 

E difatti tutto nuovo lo era, un’ora e mezza immersi in un viaggio sconosciuto, nella terra inesplolata dei brani del suo nuovo album, uscito lo scorso 7 ottobre per La Tempesta – Santeria / Audioglobe e pubblicato a tre anni dal precedente disco di inediti “È un momento difficile tesoro”, con la mano preziosa di John Parish, come produttore e musicista di gran parte delle canzoni

Con lei sul palco Andrea Mucciarelli alla chitarra, Francesco Chimenti al basso, Franco Pratesi alle tastiere e Luca Cherubini Celli alla batteria, per un’esperienza viva e vivace, che avvolgeva in un calore quasi affettuoso, materno, poi amichevole ed erotico, consolatorio e poi schietto. Dieci brani, profondi ed essenziali, interamente scritti e composti da Nada, alternati ai successi senza tempo come “Senza un perché” o “Amore disperato”, con cui la cantante sceglie di chiudere il concerto, quasi a riconoscersi, a dire sono sempre quella. 

L’energia e la verità 

Uno specchio riflesso, l’energia di un’adolescente negli occhi vivi della meraviglia, dello stupore ma anche la ferita, il lato oscuro “che è cresciuto con me”, come racconta Nada prima di cantare “Guardami negli occhi”. Non è mai ferma, il suo moto ondulatorio interpreta la marea dei suoi sentimenti infuocati, quelli introspettivi ma anche quelli indignati. 

 Un concerto senza fretta, senza ansia, dalla ballata al rock blues. Un momento lungo e pacifico per ascoltare delle verità, delle storie, che – fuori e dentro le canzoni – Nada ci confida e affida, per ballarci sopra, per accettare insieme la consapevolezza che “la velocità uccide il tempo che trova”. 

Le immagini sono a cura di © Valerio Sablone

Rossella Papa

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