Dato un episodio di aggressione a giornalisti dell’Espresso e dopo una breve indagine è stato applicato a Giuliano Castellino un provvedimento di sorveglianza speciale. La misura è stata emessa dal Tribunale di Roma su proposta del Questore Carmine Esposito ed applicata in seguito dalla Divisione Anticrimine, diretta da A. Altamura hanno notificato nel pomeriggio il provvedimento a Castellino.
L’indagine è stata avviata subito dopo gli episodi avvenuti ad ottobre a piazzale Ostiense e a piazza del Popolo di violazione delle disposizioni volte a contenere la pandemia e di episodi di pubblica istigazione alla loro contravvenzione e di cui Giuliano Castellino è stato partecipe.
“Secondo la questura le manifestazioni non autorizzate e in violazione della normativa vigente si svolgevano in diverse città italiane catturando attenzione mediatica con l’adesione di del movimento di Forza Nuova e in particolar modo del leader su Roma Giuliano Castellino che si opponeva alle politiche sanitarie in voga. Dopo gli episodi violenti svoltasi a Piazza del popolo in cui due agenti rimasero feriti, la procura ha aperto un’indagine”.
Dal fascicolo è emerso anche che Castellino aveva incitato nei giorni precedenti la manifestazione e gli stessi atti di disobbedienza e rivolta. A Piazza del popolo sono anche stati lanciati petardi, si è dato fuoco a contenitori AMA e lanciati oggetti contro la polizia. Da quanto emerso dal provvedimento Castellino tramite i Social network invitava alla partecipazione, inneggiando alla disobbedienza. Dopo i fatti di piazza del Popolo, inoltre, due agenti rimasero feriti e la Procura aprì un’indagine.
Il Tribunale sentenzia che Castellino è pericoloso poichè “organizza forme di protesta destinate a sfociare in scontri con le Forze dell’Ordine, in quanto, non solo attuate mediante iniziative non autorizzate, ma deliberatamente tese ad elevare il livello di conflittualità sociale”.
Il ruolo politico del leader di Forza Nuova non viene considerata dal Tribunale come un fattore che possa scriminarlo anzi lo mette ancor più in evidenza. Il tribunale sentenzia infatti, che il suo ruolo “politico con la finalità di amplificare l’eco pubblico dei suoi richiami a violare le leggi ed incrementare il numero dei partecipanti alle manifestazioni di piazza che organizza, riuscendo così, in piena emergenza pandemica, a far convergere centinaia di persone, con conseguente incremento del rischio di contagio, assumendo condotte pubbliche inneggianti alla ribellione, alla disobbedienza e al combattimento”.