Un momento davvero difficile per i negozianti, i quali speravano che i quattro giorni di riapertura prima di Pasqua, potessero essere un’occasione per riprendersi. Ma non è stato così e la realtà è che «È una tragedia, non entra quasi nessuno».
Le preoccupazioni dei commercianti
«Se continuiamo così, chiudiamo. Non ci sono alternative», questo il pensiero di molti commercianti. In via Cola di Rienzo, per esempio, i negozi sono per la maggior parte vuoti e Barbara, titolare di un negozio di abbigliamento da donna, spiega il perché: «La gente c’è, passeggia, va al parco, ma non viene da noi per acquistare una borsa, anche perché, mi chiedo, cosa se la compra a fare, per tenerla in salotto?»
Teresa Cocco, dipendente di White, un negozio da donna su via Cola di Rienzo, racconta: «Speravo si lavorasse di più, ma le mie aspettative non si sono affatto avverate. Un po’ di gente si è vista martedì quando abbiamo riaperto, ma poi basta. Le persone sembrano spaventate e poi quest’incertezza non aiuta. Ottimista per il futuro? I consumi riprenderanno solo quando le cose saranno più definite e avremo riacquistato una semi normalità. Per adesso la vedo ancora nera».
«Parlano tutti dei ristoratori, ma noi negozianti?»
«Parlano tutti dei ristoratori, costretti alla chiusura. Mi dispiace ovviamente, ma noi negozianti rispetto a loro abbiamo dovuto acquistare la merce primaverile, perché non possiamo mica tenere gli store vuoti», spiega Fabiola Nardoni di Jun, negozio di abbigliamento.
Negozi a Roma: i divieti creano confusione
«Molte persone pensavamo che fossimo chiusi, anche perché è estremamente complicato districarsi tra tutti i divieti. Il risultato? Abbiamo venduto pochissimo e in questi giorni di zona arancione le cose non vanno tanto meglio. Ma d’altronde chi si comprerebbe mai un costume senza sapere quando potrà finalmente vedere il mare?», racconta Cristina, dipendente di un negozio di intimo in Via Libia.
Valentina Cuffaro